
Reggio Calabria in cammino con Sant’Antonio, al via i “tredici martedì”
Oggi alle 19, presiede la Messa il cardinale Enrico Feroci, Parroco e Rettore del Santuario del Divino Amore di Roma.
La processione fino in Piazza Chiesa e la Santa Messa hanno aperto la settimana
Il culto di sant’Antonio di Padova a Campo Calabro porta il paese in festa. Quest’anno, come da tradizione, si è svolta a Campo Calabro, nella settimana dal 7 al 14 luglio 2024, la tradizionale festa di sant’Antonio nella Parrocchia di Santa Maria Maddalena.
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La fede, la tradizione e le novità sono state intrecciate dagli organizzatori, in primis dalla Congrega: priore Santo Nostro, da tutti i soci. E dai parroci: Francesco Megale, Nino Palmenta, Domenico Greco e dal diacono Roberto Farina. Musica, giochi, attività sportive, fuochi d’artificio, la festa dell’accoglienza dei diciottenni con riflessioni e momenti di festa con Dj On, hanno sottolineato il clima gioioso della nostra cittadina.
Già le celebrazioni sono cominciate con l’arrivo delle reliquie di Sant’Antonio presso piazza Ranieri-Galimi Campo Calabro e la processione sino in Piazza Chiesa e la successiva celebrazione della Santa Messa. Con fede, i cittadini numerosi hanno aspettato e condiviso questo giorno. Molte le novità: il debutto dei diciottenni, la presenza di un frate francescano per vari giorni attivo nella nostra comunità. Tutto per rendere indimenticabile e sostenuta la nostra fede che si riferisce a qualcosa che resta, ancorata in maniera stabile e indelebile nei nostri cuori, che permane.
Il sabato 13 è stata concelebrata una messa con tutti i sacerdoti presenti e con altri, che si sono formati nella nostra parrocchia nel corso del tempo. È tornato a casa anche don Alessandro Scopelliti, dal lontano Lonigo che ha presieduto la funzione. Ha messo in evidenza la bellezza della nostra parrocchia, la fiducia illimitata e incondizionata che credente ripone in Dio, nella Vergine, nei Santi, nella loro bontà, nella loro potenza, nella loro protezione e, ancora, il complesso delle verità rivelate da Dio e insegnate dalla Chiesa; il contenuto del magistero ecclesiastico, la dottrina cristiana.
Commosso don Nino Palmenta che è il parroco che ha retto la parrocchia per quarant’anni e ha conosciuto personalmente i cinque sacerdoti. Si è soffermato sulla tradizione che è il complesso delle verità, norme e riti, che è considerato, come le Sacre Scritture, fonte di rivelazione; il patrimonio spirituale e culturale della chiesa cristiana. Il sostantivo traditio è usato in senso letterale oppure figurato, nel secondo caso spesso per indicare l’arte di ammaestrare, insegnando. I teologi cristiani utilizzavano il termine traditio per indicare il corpo degli insegnamenti conservati e trasmessi dalla Chiesa come la “fede cattolica”.
Quindi fede è anche tradizione per un credente che alla tradizione deve porre fede. Il tema è di fondamentale importanza poiché deve contribuire a elaborare una grammatica della trasformazione culturale nell’investigazione sul terreno. Ma la tradizione è anche molto dinamica e sempre in rapido mutamento. Come scriveva Carlo Levi in Cristo si è fermato a Eboli ”il futuro ha un cuore antico”.
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Quindi i termini del dibattito sono consegnare ai posteri la tradizione, raccontando il passato ma, attraverso il compimento di un'opera di continuità, rinnovare sempre il racconto. Questo lo scopo della festa e della comunità nell’intenzione di don Francesco Megale, tessitore degli eventi che la nostra comunità mette un atto per stare al passo con i tempi.
a cura di Maria Pascuzzi
Oggi alle 19, presiede la Messa il cardinale Enrico Feroci, Parroco e Rettore del Santuario del Divino Amore di Roma.
Andrea Ciulla è ideatore del progetto insieme a Giuseppe Martino: «Vogliamo avvicinare i più giovani alle bellezze naturali e alla cultura della nostra Calabria».
Venusia Aversa, volontaria del presidio di solidarietà nato su iniziativa della parrocchia di Campo Calabro e della Caritas, spiega la mission dell’iniziativa.