Avvenire di Calabria

Giunti da tutta Italia a Platania (nel lametino) per definire strategie comuni ai fini di una gestione responsabile delle strutture ricettive

Agesci, in Calabria l’incontro nazionale dei referenti delle Basi Scout

Il Capo Scout d'Italia Marano: «Il nostro intento è promuovere e attivare percorsi educativi per la crescita autentica dei giovani»

di Redazione Web

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Si è svolto per la prima volta in Calabria, nel fine settimana del 23 e 24 settembre, alla Base scout “Don Saverio Gatti” (Domus Bethaniae) l’incontro nazionale tra i referenti delle Basi Scout Agesci (CBA), provenienti da tutta Italia, per definire strategie comuni ai fini di una gestione responsabile delle strutture ricettive, ispirata al confronto e al dialogo nel rispetto della legalità e della sostenibilità ambientale, quali legami fondamentali e irrinunciabili del territorio di appartenenza.

Il primo incontro in Calabria dei referenti nazionali delle Basi Scout Agesci

L’incontrò è stato fortemente voluto dall’Agesci Zona Reventino e dal Masci lametino che in questi ultimi anni hanno cercato di uniformarsi ai modelli delle diverse basi scout, soprattutto quelle del nord Italia che da sempre hanno contato e contano su numeri notevoli di presenze e soprattutto di risorse economiche e sociali diverse.


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La Base Scout “Don Saverio Gatti” è viva e funzionale grazie a tutti i volontari che nel corso dei decenni hanno contribuito alla sua realizzazione proseguendo il lavoro della “Domus Bethaniae” nata a metà degli anni 60 da un gruppo di giovani volontari ispirati da Don Saverio Gatti, quale comunità che intendeva lasciare un segno tangibile, in un luogo incontaminato e straordinario, nella società che mutava velocemente, sotto un’unica promessa sostenuta da valori condivisi, costruendo una casa destinata a divenire un luogo in cui scoprire se stessi attraverso la relazione con Dio e con gli altri, rendendosi testimoni di uno stile di vita a salvaguardia del creato.

A confronto con il capo scout d'Italia Agesci, Fabrizio Marano

Nel corso della mattina il capo scout d’Italia, Fabrizio Marano, ha portato i propri saluti, sottolineando la forte sinergia dell’Agesci e del Masci nella gestione delle basi scout, dove poter promuovere e attivare percorsi educativi di cui l’associazione è garante per una crescita autentica dei giovani.

I lavori sono iniziati con una breve video-presentazione della storia della Base e un momento di preghiera in cui Don Giuseppe Gigliotti, Assistente di Zona pro tempore, ha sottolineato il senso di casa come luogo di accoglienza ricordando il luogo dove Gesù dimorava quando si recava a Gerusalemme per riposarsi e vivere un rapporto di serenità, familiarità e amicizia con Lazzaro, Marta e Maria.


PER APPROFONDIRE: Agesci, è catanzarese il Capo Scout d’Italia


L’incontro ha visto la presenza del Vescovo della Diocesi lametina monsignor Serafino Parisi, il quale nella sua omelia della Messa serale si è soffermato sull’amore del padre, gratuito e generoso; lo stesso amore con il quale il padrone tratta ognuno degli operai che lavorano nella sua vigna. Un amore che sprona a mettersi in gioco, a mettersi in cammino, per una vita piena, con la consapevolezza e la libertà di poter donare senza aspettarsi nulla in cambio, se non la gioia di poter essere stati sé stessi fino in fondo.

Monsignor Parisi presiede la Santa Messa

Inoltre, è intervenuto il sindaco del Comune di Platania, ricordando il suo passato da scout e sottolineando l’importanza della struttura quale veicolo di promozione e salvaguardia di territorio che ha bisogno di presenze attive e di visibilità. Altresì è stato presente il maresciallo dei Carabinieri della locale stazione pubblicamente ringraziato per il continuo impegno profuso dall’arma a difesa e salvaguardia del territorio.

La prospettiva: rafforzare il rapporto con i territori

La serata si è conclusa in allegria e musica con l’animazione magistrale del locale gruppo scout di Platania.

I lavori dei rappresentanti delle basi scout si sono conclusi nella giornata di domenica, con l’intento futuro di creare condizioni di rapporti vivi con i territori e i paesi vicini, di essere legame indissolubile con il territorio circostante, con la sua storia e la sua cultura, le sue tradizioni e soprattutto sostenere relazioni con le  persone che vivono in quel territorio.

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