Nuovi cardinali: mons. Battaglia (Napoli), “attenzione al Sud che è terra di fatica e di speranza“
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C’è un’arte anche nella cura, che significa attenzione a 360 gradi alla persona, al contesto in cui vive e alle relazioni familiari e di aiuto. Lo sanno bene all’Opera della Provvidenza S. Antonio di Sarmeola di Rubano (Padova) che, con i centri servizi Casa Madre Teresa di Calcutta e San Massimiliano Kolbe, si occupa da anni di accoglienza e di assistenza delle persone affette da deterioramento cognitivo e alle loro famiglie, con un progetto voluto dalla Chiesa di Padova in occasione del Grande Giubileo del 2000 e operativo dal 2006.
Casa Madre Teresa di Calcutta, con due centri diurni (riabilitativo e socio assistenziale per circa 40 posti) e due nuclei residenziali per i malati in fase moderata (17 pazienti ciascuno), rappresenta un importante polo regionale di cura per i malati di Alzheimer. L’appuntamento con “Curare ad arte” per chiunque è interessato a conoscere la struttura e sapersi orientare nell’universo Alzheimer è per giovedì 21 settembre, a partire dalle 14, quando Casa Madre Teresa aprirà le sue porte e darà l’accoglienza alle 14.30 con il concerto del coro “I Riaccordi”, costituito da un gruppo di persone che frequentano il centro diurno. Seguirà la visita al Centro diurno e la conoscenza di servizi, persone, esperienze. Alle 17, l’appuntamento è nell’auditorium di Casa Madre Teresa con uno spettacolo teatrale “L’ombra di Peter” di Gianluca Paradiso, interpretato da Gianluca Paradiso e Caterina Riccomini. Lo spettacolo prende spunto dalla fiaba di Peter Pan e racconta in modo delicato l’Alzheimer e le dinamiche relazionali tra una madre malata e il figlio. “Leggendo la fiaba originale – spiegano gli interpreti – ci siamo resi conto di quanto l’autore abbia marcato la tematica della memoria. La fiaba racconta di due mondi opposti e del loro conflitto: quello degli adulti e quello infantile. E l’Alzheimer non è altro che la perdita della memoria e di un’incapacità di relazionarsi con il mondo quotidiano. Il titolo – L’ombra di Peter – fa riferimento a questo: nell’impossibilità di cucire l’ombra alle dita dei piedi del figlio vi è la rottura tra noi e il mondo che ci circonda”.
Lo spettacolo si propone come occasione formativa sulla patologia di Alzheimer unendo teatro e psicologia, e aiuterà a comprendere come la malattia intacca sì l’aspetto cognitivo della persona, ma non quello emotivo. Al termine il pubblico potrà interagire in un dialogo/tavola rotonda con gli attori e con le tutte le professionalità che operano attorno al malato di Alzheimer a Casa Madre Teresa di Calcutta: medico, psicologo, infermiere, logopedista, educatore, fisioterapista, operatore socio-sanitario, assistente sociale. Sarà l’occasione per porre domande, fugare dubbi, attivare nuovi processi, individuare percorsi. L’Alzheimer infatti non è una malattia che coinvolge solo la persona colpita, ma coinvolge i familiari, i caregiver.
Fonte: Agensir
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