Avvenire di Calabria

Il 16 e il 17 giugno una due giorni per onorare la memoria dell'indimenticato presbitero reggino

Reggio non dimentica don Italo Calabrò, il ricordo 33 anni dopo

Il giorno della sua ascesa al cielo, venerdì, il ricordo e la preghiera sulla tomba presso il cimitero di San Giovanni di Sambatello

di Redazione Web

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Venerdì e sabato si terranno due momenti significativi a Reggio Calabria per onorare la memoria di don Italo Calabrò in occasione dell'anniversario della sua morte avvenuta il 16 giugno del 1990. Previsti diversi momenti di preghiera e ricordo.

Nei giorni 16 e 17 giugno si terranno due momenti significativi a Reggio Calabria in ricordo di don Italo Calabrò in occasione del 33esimo anniversario della sua ascesa al cielo. L'iniziativa è organizzata dalla Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova, dalla parrocchia di Santa Maria della Neve di San Giovanni di Sambatello, dalla Piccola Opera Papa Giovanni e dal Centro comunitario Agape.

Nel dettaglio, il programma prevede un appuntamento il 16 giugno, anniversario di morte del sacerdote, alle 9, con una preghiera davanti alla sua tomba presso il cimitero di San Giovanni di Sambatello.

Il giorno successivo, il 17 giugno, alle 17.30 a Casa Gullì si terrà la messa celebrata da don Nino Pangallo, Rettore del Seminario arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria. Ad animare la liturgia il coro parrocchiale e le suore di Maria Bambina.

Dopo la funzione religiosa, alle 18.30, è previsto un momento conviviale con animazione e grigliata a cura dei gruppi Ottavo Giorno, Gabbiano, Giovani Agape e lo spettacolo musicale a cura della sezione reggina dell'Associazione giovanile musicale (Agimus).

Chi era don Italo Calabrò?

È stato educatore e insegnante nel Seminario arcivescovile, assistente dei giovani di Azione Cattolica e poi degli uomini cattolici (Fuic), segretario e direttore dell’Ufficio amministrativo diocesano, cerimoniere arcivescovile, parroco di San Giovanni di Sambatello, dove scelse di essere sepolto. Giudice del Tribunale ecclesiastico regionale dal 1959 al 1974; ispettore di Religione per l’Italia Meridionale dal 1965 al 1971.

Presidente dell’Opera diocesana assistenza (Oda) dal 1955, nel 1970 venne poi nominato direttore della nascente Caritas diocesana, fu anche delegato regionale Caritas dal 1971 al 1985. È cofondatore di Caritas Italiana e per diversi anni ha ricoperto la carica di vicepresidente nazionale.

Vicario episcopale per le attività assistenziali e caritative dal 1971, fu anche vicario generale dell’arcidiocesi di Reggio Calabria dal 1974 fino alla morte. Per tutti i reggini, don Italo Calabrò è stato l’amico dei poveri, educatore di generazioni di giovani, sacerdote buono: ha messo sempre al centro della sua vita sacerdotale il servizio ai più poveri.

«La Chiesa sia volto di Cristo»

L'iniziativa in ricordo di don Italo Calabrò, anche quest'anno, sarà accompagnata da una frase legata al suo apostolato durante la vita terrena. Un messaggio quanto mai attuale.


PER APPROFONDIRE: Monsignor Morrone prega sulla tomba di don Italo Calabrò


Ecco le parole dell'indimenticato presbitero reggino: «Dobbiamo offrire al mondo un volto, una realtà di Chiesa che sia come Cristo segno di contraddizione che, rompendo schemi culturali che imprigionano la sempre dirompente vitalità del Messaggio, possa rendere oggi concreta testimonianza della novità del fatto cristiano».

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