Reggio Calabria-Bova, il mandato ai catechisti e operatori pastorali sarà conferito il 3 novembre
Catechisti, educatori di Azione Cattolica, Capi Scout, ministri straordinari e operatori Caritas riceveranno la “consegna” dal presule.
Stamattina, monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova, si è recato presso il cimitero di San Giovanni di Sambatello per pregare sulla tomba di don Italo Calabrò nel giorno del 31esimo anniversario dalla morte del compianto sacerdote reggino, amico degli ultimi.
Già nell'omelia d'insediamento, monsignor Fortunato Morrone aveva ricordato l'esempio di don Italo Calabrò tra i testimoni dell'impegno ecclesiale sul territorio diocesano. Dopo la sosta in preghiera davanti alla tomba, l'arcivescovo Morrone si è rivolto ai fedeli che si erano recati anch'essi a ricordare il compianto sacerdote.
«Sono venuto a venerare un uomo di Dio. Un uomo che ha legato la sua esistenza a Gesù seguendolo passo passo e ponendosi una domanda nel suo cuore: "Signore cosa vuoi che io faccia?"» ha dichiarato monsignor Fortunato Morrone. L'arcivescovo ha aggiunto: «In questa via, don Italo, con la sua semplicità e profondità d'animo, ha tracciato sentieri di speranza che oggi sono percorsi da tanti suoi amici che oggi proseguono lungo questo cammino». Poi le conclusioni di Morrone: «Chiedo a don Italo di intercedere per me perché possa essere, come lui, un segno dell'amore di Dio. Nonostante me».
Pomeriggio, alle 18, presso Casa Gullì sarà celebrata una messa in suffragio di don Italo Calabrò. A presiederla sarà l'arcivescovo emerito di Reggio Calabria - Bova, monsignor Vittorio Luigi Mondello. L'animazione liturgica sarà a cura del coro della parrocchia "Santa Maria Della Neve" di San Giovanni di Sambatello, storica parrocchia di don Calabrò.
Il ricordo di don Italo Calabrò è promosso dalla Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova, dalla Piccola Opera "Papa Giovanni" e dal Centro comunitario Agape.
Catechisti, educatori di Azione Cattolica, Capi Scout, ministri straordinari e operatori Caritas riceveranno la “consegna” dal presule.
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