Avvenire di Calabria

Stefania Tripodi coordina i lavori: «Proviamo a dare un segnale forte ai nostri ragazzi»

Archi, il grido delle parrocchie: «Non arrendiamoci al ‘brutto’»

Federico Minniti

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Stefania Tripodi coordina il gruppo di parrocchie, associazioni e movimenti che il 20 marzo animerà le vie di Archi. Ci siamo confrontati per capire genesi e sviluppo di un’iniziativa che auspica il pieno coinvolgimento della cittadinanza locale.

Da dove parte l’idea di scendere in piazza per «educare al bello»?

Tutto nasce dall’osservazione del quartiere nell’ultimo periodo e, in particolare, durante i mesi del lockdown: un tempo in cui tutto sembra essersi “eclissato”. Ciò che ci ha fatto riflettere è stato l’automatismo per il quale la gente ha iniziato a buttare la spazzatura per strada senza neanche il timore del giudizio o del rimprovero del vicino di casa. Sembrava quasi che sia un’azione “normale”, ma così non è.

Poi cosa è cambiato?

Le tre parrocchie del territorio (Carmine, Cep e San Giovanni), quindi, si sono rimboccate le maniche, facendo squadra e la manifestazione del 20 marzo è solo l’ultima di una serie di iniziative portate avanti nel quartiere. L’obiettivo è «non farci andare bene tutto» e per farlo c’è bisogno di esercitare un nostro dovere: non rassegnarci al brutto nel luogo in cui viviamo.

Cosa vi aspettate di raggiungere?

Puntiamo a disinnescare questa catena viziosa della spazzatura per strada: la cittadinanza deve comprendere come,seppur il servizio non sia dei migliori, in questo modo peggioriamo soltanto la situazione. Se vogliamo, poi, alzare l’asticella occorre puntare sui ragazzi per creare attorno a loro delle condizioni di buona vivibilità. È ormai consolidato che in tantissimi aspirano ad andare via da Archi, ma chi ci vive cosa sta facendo per trattenerli? Ci stiamo chiedendo cosa manca? Vogliamo lanciare dei segnali per valorizzare quello che abbiamo.

Che risposta vi attendete?

In molti aspettano questo momento. In realtà stiamo lavorando affinché questo non sia un tempo di protesta contro le Istituzioni, ma sia un invito per la stessa comunità di Archi per prendere in mano le sorti del proprio quartiere. L’affluenza ci sarà, ne siamo certi. Tocca a noi saperla canalizzare bene.

Le Istituzioni sono state invitate?

La manifestazione vuole essere popolare. Non abbiamo fatto inviti specifici. Se qualcuno, sapendo dell’iniziativa, vorrà essere al nostro fianco lo farà come singolo cittadino accanto ai cittadini che vorranno fare sentire la loro voce con sobrietà e speranza.

Il programma. Sabato 20 marzo 2021 nel quartiere di Archi, a Reggio Calabria, si svolgerà nelle strade della zona una manifestazione promossa dalle tre parrocchie esistenti sul territorio: Santo Stefano da Nicea, San Giovanni Battista e Madonna del Carmine. A supportare l’azione di parroci ed operatori pastorali ci saranno, inoltre, l’associazione “Il Seme”, i Gruppi Scout Agesci RC 9 e RC 15, il Masci RC 6, l’associazione “Amendolea”, gli Animatori di Strada e Legio Marie.

Un pomeriggio per sensibilizzare la popolazione contro il degrado diffuso ovunque lungo le strade e i lotti di Archi. «L’intento non è quello limitarsi ad unasterile protesta ma di educare al bello, al rispetto delle cose e alla responsabilità di ciascuno per formare una coscienza più ecologica che abbia sempre più a cuore il bene della “casa comune” e che valorizzi le potenzialità del territorio», scrivono ipromotori in una nota di presentazione dell’iniziativa.

Scendendo nei dettagli, in diversi punti di Archi saranno posizionati degli stand in cui dalle 17 alle 18 si potrà partecipare a dei laboratori o giochi a tema.

In tre di questi sarà rappresentato il “degrado”, mentre in altrettanti sarà possibile riflettere sulla bellezza.

Alle 18 tutti i partecipanti alla manifestazione convergeranno per una fiaccolata presso la piazza Mercato del Cep. Lì si svolgerà un breve Flash Mob.

Tutto si svolgerà nel rispetto della normativa anti-Covid; «la manifestazione sarà autorizzata dalla Questura e saranno informate le forze di sicurezza locali», specificano gli organizzatori che auspicano un’ampia partecipazione della popolazione residente ad Archi, «non solo per protestare per l’assenza di servizi, ma soprattutto per prendere coscienza di quanto sia importante collaborare per salvaguardare il bene comune».

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