Avvenire di Calabria

Il biglietto integrato è solo il primo passo verso una reale conurbazione dei trasporti nell'Area dello Stretto

Area dello Stretto, è l’ora delle sinergie: «Basta pestarsi i piedi»

Lo spiega l’assessore del Comune di Reggio Calabria, Domenico Battaglia, che annuncia importanti novità in arrivo

di Federico Minniti

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Il biglietto integrato è solo il primo passo verso una reale conurbazione dei trasporti nell'Area dello Stretto. Lo spiega l’assessore al ramo del Comune di Reggio Calabria, Domenico Battaglia, che annuncia importanti novità in arrivo.

Trasporti nell'Area dello Stretto, parla l'esperto

I l biglietto integrato per i passeggeri dell’Aeroporto dello Stretto è la cartina al tornasole di una visione che Domenico Battaglia ha ben chiara. Le sue sono deleghe-chiave: Mobilità e trasporti, Area integrata dello Stretto, Porto e Aeroporto, Pianificazione territoriale. E il lavoro trasversale tra più settori è il macro obiettivo del politico di lungo corso in quota Pd.

Dopo tanti anni di annunci, il biglietto integrato è finalmente realtà, come ci è riuscito?

Se devo attribuirmi un merito forse dovrei fare un passo indietro a quando, da consigliere regionale, istituì la Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche nell’Area dello Stretto. Un primo passo che ha consentito questo primo “esperimento” di conurbazione tra Reggio e Messina con particolare riferimento al trasporto pubblico locale (Tpl). Diciamo che, oggi, tempi e attori sono maturi.


I NOSTRI APPROFONDIMENTI: Stai leggendo un contenuto premium creato grazie al sostegno dei nostri abbonati. Scopri anche tu come sostenerci.


Perché?

Spiace dirlo, ma fin quando l’attraversamento navale dello Stretto era in mano a una società controllata da Ferrovie dello Stato, abbiamo trovato tanti ostacoli. Oggi la gara del Ministero dei Trasporti ha visto un’aggiudicataria, ossia Liberty Lines, che si è resa disponibile immediatamente a concretizzare quest’idea. Un’idea che, come diceva, non si fermerà soltanto al risultato acquisito di recente. No, vuole diventare strutturale. C’è da dire che, già oggi, gli abbonati di Atam e Atm potranno attraversare lo stretto soltanto con un’aggiunta di pochi centesimi per l’attraversamento col traghetto. Insomma, possiamo testare abbondantemente come risponderà il bacino d’utenza.

Visto la “spinta” del Governo, sembra che questo “test” arrivi a ridosso del via libera per il Ponte. Ne vale davvero la pena?

Il pendolarismo via mare sullo Stretto ci sarà anche col Ponte. Le dirò di più: la legge ipotizzata dal Governo per la realizzazione del Ponte obbliga le regioni Calabria e Sicilia a un nuovo piano integrato dei trasporti per l’Area dello Stretto. La vera forza non è dire “sì” o “no” al Ponte, ma far sì che gli attori locali si muovano in modo sinergico, senza pestarsi i piedi, ma facendo tesoro delle risorse che sono a disposizione.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Al netto degli annunci, oggi l’unica infrastruttura dello Stretto è l’Aeroporto “Tito Minniti”. Vado al nocciolo della questione: è impensabile che in Sacal non ci sia una componente pubblica riferita alle città di Reggio Calabria e Messina.

L’Aeroporto è dello Stretto, quella è la sua vocazione, lì sono i suoi passeggeri: parliamo di due Città metropolitane che insieme fanno un milione e duecentomila abitanti. Una delle aree più vaste e importanti di tutto il Paese. Aggiungo che mi risulta che anche l’Autorità di sistema dello Stretto ha manifestato la volontà a discutere di progetti condivisi con Sacal. Insomma questo, unitamente all’ammodernamento dell’infrastruttura e all’annunciata attività volativa in ripresa, può rappresentare un momento di svolta per lo scalo.

Eppure il Comune non è mai stato morbido nei confronti di Sacal…

Se non capiamo, tutti quanti, che bisogna remare tutti nella direzione della Città e del suo sviluppo non riusciremo, mai, a ripartire davvero.

Il punto di vista di Atam

Giuseppe Basile è l’Amministratore delegato di Atam, la società in house del Comune di Reggio Calabria che si occupa del trasporto pubblico locale. Lo abbiamo intervistato.

Da dove nasce e come si sviluppa l’idea del biglietto unico dei trasporti sullo Stretto? Ci può raccontare i passaggi istituzionali che hanno portato a questa opportunità?

L’Accordo per l’istituzione dell’Area integrata dello Stretto, in attuazione dell’articolo 14 della Legge regionale Siciliana 24 marzo 2014, n. 8 e dell’articolo 14, comma 4, della Legge regionale Calabria 31dicembre 2015, n. 35, è stato sottoscritto in data 01/03/2019. È in fase avanzata l’iter di costituzione del Bacino Integrato dello Stretto (la perimetrazione della porzione calabrese del bacino è stata approvata con deliberazione di Giunta regionale n. 354 del 31/07/2019; la Regione Siciliana ha definito il perimetro della propria porzione di bacino con deliberazione n. 380 del 25/10/2019; Regione Siciliana e Regione Calabria devono formalmente costituire, perché già e stata individuata la forma e i principi generali, l’ente di governo del bacino interregionale dell’Area Integrata dello Stretto). Tutte le parti coinvolte condividono la necessità di attivare azioni volte, sia ad incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico nelle due città che ad agevolare l’utilizzo degli autobus pubblici da parte dei numerosi pendolari che ogni giorno, per i motivi più disparati, si spostano fra le due città affacciate sullo Stretto di Messina. L’idea del biglietto unico per i trasporti sullo Stretto nasce dalla necessità di semplificare la mobilità nella Area dello stretto.

Stretto e mobilità rappresentano un tema sempre dibattuto; in primis sulla questione Ponte. Lavorando insieme si possono accorciare le distanze senza la maxi-opera?

La questione della mobilità nello Stretto è complessa, e la collaborazione tra gli enti è una delle chiavi per migliorare la situazione. Le grandi opere sono astrattamente necessarie alla crescita socioeconomica delle zone geografiche ove insistono, ma vanno considerate e studiate anche riguardo, come per il Ponte sullo stretto, alle nuove modalità del trasporto. Si va incontro ad una graduale preferenza per il trasporto pubblico ed ecosostenibile rispetto all’utilizzo del mezzo privato, e quindi ad una considerevole diminuzione dei volumi di traffico veicolare. Si può pensare anche di sviluppare soluzioni più efficienti e sostenibili, mitigando la necessità di progetti infrastrutturali imponenti, ma queste sono scelte politiche ed in quelle sedi vanno trattate. Bisogna però che tutti gli attori in gioco facciano la propria parte, nelle more di fornire un servizio dinamico che tenga conto delle variabili legate alle necessità delle due città di unirsi e contaminarsi, in modo rapido e poco dispendioso.


PER APPROFONDIRE: L’Università Mediterranea fa sistema nell’area dello Stretto


Altra infrastruttura legata indissolubilmente allo Stretto è l’Aeroporto di Reggio. Lei in passato è stato uno degli amministratori dello scalo: pensa che questa integrazione tariffaria e i possibili risvolti possano essere un volano di sviluppo per il “Minniti”?

L’integrazione tariffaria può essere un elemento di sviluppo del “Minniti”, ma certamnte non il decisivo. La sinergia tra trasporto aereo e terrestre può migliorare l’accessibilità alle aree geografiche interessate dai vettori, e quindi stimolare l’economia locale, favorendo i soggiorni turistici e culturali. L’aeroporto è un tassello di un puzzle molto più complesso e variegato, dove economie e culture locali devono avere le capacità di attrarre economie e culture globali, se si avvera questa simbiosi un aeroporto può trasformare un deserto in un luna park.

Infine, come Atam intende sviluppare una mobilità sostenibile in ambito metropolitano e intermetropolitano col territorio peloritano?

Atam si impegna a promuovere la mobilità sostenibile nel territorio con misure legate all’impatto ambientale zero. In questi giorni sono arrivati i primi bus elettrici che nei prossimi mesi entreranno in servizio. Attraverso l’implementazione di tecnologie moderne, l’ottimizzazione delle rotte e la promozione di mezzi pubblici a impatto ambientale negativo, miriamo a ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita in tutta l’Aerea metropolitana. Per ciò che concerne l’area siciliana, Atam è parte attrice nella costituzione del Bacino Integrato dello stretto, poiché è da questo strumento normativo che può svilupparsi la sinergia e la conurbazione attese da decenni.

Articoli Correlati