“Noi saremo molto vigilanti nei confronti di coloro che vanno al governo. Come abbiamo sempre fatto, saremo coscienza critica”. A conclusione dell’assemblea generale dei vescovi italiani, il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha risposto così alle domande dei giornalisti sull’attuale scenario politico. “Tutto quello che è buono – ha specificato a proposito del nuovo governo – lo apprezzeremo, ma su tutto quello che è contro la famiglia, la persona, i migranti, noi saremo voce critica”. “Questo non vuol dire che non collaboreremo”, ha precisato il cardinale: “Siamo disposti a collaborare, ma non a forma di collateralismo. Abbiamo il Vangelo che ci illumina, non vogliamo essere fumo ma fuoco, come ci ha chiesto il Papa: e il fuoco riscalda, e se necessario brucia anche”. Poi il presidente della Cei ha elencato alcuni “paletti fermi che sono principi irrinunciabili: la centralità della persona, il lavoro come mezzo fondante della personalità umana; l’attuazione sul piano concreto della Costituzione; la scelta chiara per la democrazia e per l’Europa”. “La stella polare – ha aggiunto – è il rinnovato impegno dei cattolici, alla cui base sta la giustizia sociale secondo i principi della società della Chiesa”. Quindi l’elenco di tali principi: “Il lavoro da garantire attraverso la piena occupazione; il giusto salario; la previdenza; l’assistenza sociale e sanitaria; l’istruzione”. Bassetti è sembrato anche riferirsi indirettamente alla “flax tax”, quando ha incluso tra i principi della dottrina sociale della Chiesa “una progressività fiscale” che significa “non tagliare in generale, ma tagliare sulle fasce che debbono essere tagliate, con una maggiore tassazione sulle attività speculative”. E ancora: “La lotta contro ogni forma di illegalità; l’inclusione di quanti vivono ai margini della società; la partecipazione alla cittadinanza della vita politica e sociale”. Si tratta, ha precisato a proposito dell’elenco stilato, di “principi irrinunciabili che sono tutti contenuti nel contesto della dottrina sociale della Chiesa”. “Non li ha inventati la Cei”, ha puntualizzato: “C’è un catechismo per le verità di fede, ma c’è anche un catechismo per la vita sociale”.