
Pallottole vicino alla Procura di Reggio Calabria, indagini in corso
Per gli inquirenti ci potrebbe essere lo zampino della ‘ndrangheta che tornerebbe a intimidire la magistratura.
Assolto l'ex senatore Antonio Caridi. È una giornata importante per l'ex parlamentare reggino. Dal processo celebrato in primo grado con rito ordinario "Ghota", ne esce assolto. Eppure per lui, l'accusa aveva chiesto una condanna pesante: 20 anni di reclusione. L'operazione Mammasantissima, in cui fu coinvolto, era scattata all'alba del 15 luglio 2016. Tra le persone coinvolte, c'arano anche l'ex deputato del Psdi Paolo Romeo, l'ex consigliere regionale Alberto Sarra e l'avvocato Giorgio De Stefano. Per Caridi, in virtù dell'immunità parlamentare, non si aprirono subito le porte del carcere. Fu lui stesso a consegnarsi personalmente al penitenziario romano di Rebibbia il 4 agosto successivo, qualche ora dopo il via libera del Senato (con 154 sì, 110 no e 2 astenuti) all'autorizzazione a procedere al suo arresto.
Pesanti le accuse mosse sul conto dell'esponente politico reggino dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia. Antonio Caridi, per i pm antimafia di Reggio Calabria, avrebbe fatto parte del vertice della struttura segreta della 'ndrangheta.
«Quella contro di è un'accusa sconvolgente e ingiusta» erano state le parole pronunciate da Caridi durante la sua difesa nell'aula di Palazzo Madama. «Io sono innocente e non ho mai svenduto il mio ruolo di parlamentare» disse ancora l'ex senatore. Infine l'autodifesa: «non ho mai stipulato patti con la criminalità organizzata». Affermazioni che ora sembrano dar ragione all'ex senatore Caridi alla luce della sentenza di assoluzione.
Per gli inquirenti ci potrebbe essere lo zampino della ‘ndrangheta che tornerebbe a intimidire la magistratura.
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