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Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato due importanti misure: il riconoscimento e il rimborso del trattamento A.B.A. per le persone autistiche e l’estensione dei contributi figurativi a imprenditori e professionisti che denunciano la criminalità organizzata.
Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato una mozione per il riconoscimento e rimborso delle spese per il trattamento A.B.A. (Analisi Applicata del Comportamento), terapia fondamentale per le persone autistiche. L’iniziativa, proposta dal consigliere Pietro Molinaro di Fratelli d’Italia, impegna la Giunta regionale e il presidente Roberto Occhiuto, in qualità di Commissario ad Acta per la Sanità, ad adottare misure concrete affinché le Aziende Sanitarie Provinciali provvedano alla ricognizione e al rimborso delle prestazioni non ancora erogate.
Molinaro ha evidenziato come molte famiglie calabresi siano state costrette a ricorrere alla magistratura per ottenere il rimborso della terapia, nonostante l’A.B.A. rientri nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e debba essere garantito dal Servizio Sanitario Nazionale. «Troppi ritardi e disagi hanno obbligato le famiglie a enormi sacrifici economici per assicurare ai propri figli un trattamento indispensabile», ha dichiarato il consigliere.
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L’approvazione della mozione rappresenta un passo concreto verso l’inclusione e il diritto alla salute, garantendo alle persone autistiche un accesso equo ai servizi sanitari senza discriminazioni economiche o burocratiche.
Oltre al sostegno per le persone autistiche, il Consiglio regionale ha approvato anche una proposta di provvedimento amministrativo al Parlamento nazionale per l’estensione del riconoscimento dei contributi figurativi a imprenditori, liberi professionisti e lavoratori autonomi che resistono alla criminalità organizzata e subiscono gravi conseguenze economiche per aver denunciato.
L’iniziativa è nata dalle audizioni in Commissione Antindrangheta, dove diverse vittime hanno testimoniato le difficoltà incontrate dopo aver denunciato estorsioni o pressioni mafiose. «Chi ha il coraggio di denunciare non può essere lasciato solo. Il Parlamento ha ora l’opportunità di rafforzare la legislazione antimafia, garantendo sicurezza e stabilità economica a chi si oppone alla criminalità», ha affermato Molinaro.
Chi denuncia, infatti, è spesso costretto a chiudere la propria attività, con gravi ripercussioni economiche e previdenziali. «Interrompere il lavoro significa perdere anni di contributi e, di conseguenza, la possibilità di una pensione dignitosa. Con questa proposta vogliamo tutelare il futuro di chi ha scelto la legalità», ha aggiunto il consigliere regionale.
La Calabria si conferma regione all’avanguardia nella lotta alla criminalità, dopo l’approvazione della legge regionale n. 51/2023, che ha introdotto premialità per le imprese che denunciano nelle gare d’appalto pubbliche. «Ora puntiamo a un intervento nazionale che garantisca un sostegno concreto a chi sceglie la strada della legalità», ha concluso Molinaro.
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