Avvenire di Calabria

L'intervento costerà 400 mila euro

Bagnara Calabra. Via libera al restauro di Maria Santissima del Monte Carmelo

di Redazione web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Proseguono le attività del Segretariato Regionale del Ministero della cultura per la Calabria diretto da Salvatore Patamia. Il Segretariato ha stipulato un contratto per l’esecuzione di lavori di restauro della Chiesa Maria Santissima del Monte Carmelo a Bagnara Calabra.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Nota come Chiesa del Carmine sorge in contrada Carmine, corrispondente al nucleo di più antica urbanizzazione di Bagnara. La chiesa odierna è la ricostruzione di una più antica sorta nella metà del XVIII secolo e distrutta dal terremoto del 1783. Immersa in un frutteto attraversato da un ruscello e collegata attraverso una stradina ad una piazza situata in corrispondenza del II arco del Ponte Caravilla. Al centro della piazza si trovava una fontana piramidale di marmo bianco e intorno sorgevano botteghe di artigiani e commercianti.

In questa chiesa operava la Congregazione del Monte Carmelo, fondata da Carlo Ruffo III duca di Bagnara Calabra nel 1687. Dopo il terremoto del 1783 la chiesa venne ricostruita nell'attuale sito. Dal rilievo bronzeo che correda la vara processionale, risalente agli anni tra il 1824 e il 1832, si ricavano le forme architettoniche originarie della chiesa e della piazza antistante: in particolare si rileva che il sagrato presentava inizialmente uno sviluppo ridotto, circa 10 x 15 mt, completo di panche e balaustre in muratura, e sostenuto da un ambiente ipogeo voltato ad una unica arcata. Successivamente il sagrato subì un primo intervento di ridefinizione e allargamento.

Dai disegni dell’epoca traspare l’eleganza e la maestosità del piano, sostenuto da ambienti ipogei voltati a tre arcate tra i quali scorreva un corso d’acqua utile all’irrigazione degli orti. Il sagrato era arricchito e collegato alla strada tramite una scalinata e tre cancellate. Nel 1876 venne ceduta una ampia lingua di terreno alla Confraternita per l’ulteriore l’ampiamento della piazza e tra il 1882 e gli inizi del 1900 si svolsero i lavori di allargamento e pavimentazione della stessa, sostenuta a valle da archi e contrafforti.

Le balaustre in muratura furono sostituite da nuove in ghisa. In questa fase il piano accoglieva anche un pregevole “palco per la musica” utilizzato per l’orchestra durante le festività, forgiato in ghisa dalla forma centrale. L’attività della Confraternita coinvolse dunque non solo gli aspetti più propriamente devozionali e liturgici, ma contribuì all’organizzazione di manifestazioni ed all’abbellimento non solo della chiesa ma di tutta l’area circostante. Nel 1907 la Confraternita istituì accanto alla chiesa il Ricovero di Mendicità dove potevano essere ospitati i confratelli anziani e quelli inabili al lavoro. Il terremoto del 1908 lesionò solo leggermente la chiesa, mentre danneggiò seriamente sia il campanile che il Ricovero appena edificato, ma entrambi gli edifici furono poi ricostruiti.

A seguito dei danni inflitti dalla seconda guerra mondiale, nel 1947 furono eseguiti ulteriori lavori riguardanti la riparazione della balaustra, dei pali di illuminazione in ghisa e dei sedili in marmo. Il progetto è finalizzato al restauro e alla riqualificazione del sagrato nonché alla messa in sicurezza e la conservazione degli ambienti ipogei della Chiesa di Maria SS. del Carmine a Bagnara Calabra. La progettazione e la realizzazione dell’intervento sono a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia.La copertura finanziaria del progetto è assicurata da fondi ordinari del Ministero della cultura, per un ammontare complessivo di 400.000,00 euro.

Articoli Correlati