
Elezioni regionali, da ieri in “par condicio”
Elezioni regionali, da ieri si è in regime di par condicio. In vista della presentazione delle liste prevista per i primi di settembre, intanto, annuncia la sua ridiscesa in campo Mario Oliverio.
Il Movimento Cinquestelle ha chiesto al governatore della Calabria, Mario Oliverio, la rimozione dal ruolo di Assessore regionale in seguito alle risultanze investigative delll'inchiesta "Mandamento". «È chiaro a tutti che Barbalace non può restare un secondo in più alla guida dell'assessorato alle Attività produttive, dovendosi accertare se abbia o meno favorito un altro indagato, che per la magistratura avrebbe percepito fondi pubblici proprio grazie all'aiuto dell'assessore in questione». Spiegano così la loro richiesta politica i parlamentari M5s Dalila Nesci, Paolo Parentela, Federica Dieni e Nicola Morra e l'europarlamentare del Movimento, Laura Ferrara. «Ci aspettiamo - dicono in una nota - un gesto coerente da Oliverio, che ha parlato ovunque di legalità ma è rimasto silente e immobile per altre vicende giudiziarie che hanno interessato la sua maggioranza».
Sulla vicenda è intervenuto anche l’avvocato Giancarlo Pittelli, quale difensore dell’assessore regionale Carmen Barbalace: «La mia assistita – si legge in una nota diffusa alle redazione – ritiene di aver sempre operato, nella vita professionale e oggi in quella politica, mantendosi fortemente coerente con i principi di trasparenza e di legalità che ne hanno ispirato la formazione». «Ha piena fiducia, inoltre – continua Pittelli – nell’azione investigativa, per cui ritiene di poter chiarire ogni atto a lei riconducibile. Anche per questo, chiede di essere sentita prima possibile dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria».
Elezioni regionali, da ieri si è in regime di par condicio. In vista della presentazione delle liste prevista per i primi di settembre, intanto, annuncia la sua ridiscesa in campo Mario Oliverio.
Assoluzione nei confronti dell’ex governatore della Calabria che era accusato di abuso d’ufficio e corruzione dalla Procura coordinata da Nicola Gratteri. Una posizione che ribadisce quanto detto dal TdL che parlò di «pregiudizio accusatorio».
L’allarme del primo cittadino di Reggio Calabria: «Se la situazione non si sbloccherà – ha dichiarato Falcomatà – c’è il serio rischio di ordine pubblico». E sullo sfondo della crisi spuntano le dispute politiche interne al Pd.