L'ex governatore della Calabria, Mario Oliverio, è tra gli indagati del nuovo maxi-blitz firmato dal Procuratore Nicola Gratteri. Ma per il politico di lungo corso, l'operazione sarebbe stata "viziata" da un «sistema giustizia piegato al protagonismo mediatico».
Giustizia, scontro Oliverio-Gratteri?
«Rimango davvero incredulo e senza parole di fronte alle contestazioni mosse dalla Procura DDA di Catanzaro nei miei confronti. Anche in questa occasione ho appreso dell’indagine su di me da alcuni giornali nazionali, prima ancora che mi venisse notificata, facendo passare, ancora una volta, che fossi sottoposto agli arresti per reati di mafia», denuncia Oliverio.
«A distanza di circa 4 anni, dopo i ripetuti coinvolgimenti in procedimenti giudiziari sui quali si è pronunciata la Magistratura giudicante con sentenze di piena assoluzione “perché il fatto non sussiste” ed evidenziando, come ha fatto la Corte di Cassazione, un “chiaro pregiudizio accusatorio” da parte della Procura di Catanzaro nei mie confronti, confesso di non comprendere la ragione di tanto accanimento».
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Oliverio precisa di non voler lasciarsi andare ad atteggiamento «vittimistici o di risentimento». Ma al contempo di non poter non condividere tutta la sua «amarezza su un sistema giustizia piegato al protagonismo mediatico e per questo pronto a macinare persone, storie, verità, prescindendo da fatti, prove, indizi». Quanto all’indagine a suo carico, comunque, l’ex governatore si conferma del tutto disponibile a collaborare «perché non ho nulla, proprio nulla, da temere o da nascondere» rispetto alle accuse: «contestazioni di associazione mafiosa che non mi appartengono e che non a caso lo stesso GIP ha valutato infondate».
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