Avvenire di Calabria

Oggi è la Giornata mondiale della biodiversità, ne abbiamo parlato col comandante del Nucleo reggino dei carabinieri, Giuseppe Micalizzi

Giornata Biodiversità, i Carabinieri forestali impegnati sul fronte educativo

Col tenente colonnello abbiamo passato in rassegna emergenze del territorio, ma anche la cura educativa che i militari hanno con le scuole

di Federico Minniti

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Oggi è la Giornata mondiale della biodiversità, ne abbiamo parlato col comandante del Nucleo reggino dei carabinieri, Giuseppe Micalizzi. Col tenente colonnello abbiamo passato in rassegna emergenze del territorio, ma anche la cura educativa che i militari hanno con le scuole.

Tutela della biodiversità, parla il Comandante dei Carabinieri forestali di Reggio Calabria

I l tenente colonnello Giuseppe Micalizzi, comandante del Nucleo biodiversità dei Carabinieri forestali di Reggio Calabria, è appassionato del suo lavoro. Crede nei valori educanti, cioè la forza della testimonianza verso le giovani generazioni. Proprio in questi giorni è impegnato in un vero e proprio tour in diverse scuole calabresi e siciliane con alcuni progetti promossi dal Ministero della Transizione ecologica e che vede i Carabinieri forestali quali alfieri della tutela della biodiversità. «Ambiente e legalità sono le due gambe su cui camminare verso il futuro» sottolinea nel corso della nostra intervista.

Tutela della biodiversità sul territorio metropolitano di Reggio Calabria, ci può tratteggiare le vostre attività preventive e d’indagine?

Sin da quando eravamo Corpo forestale dello Stato e ancor oggi come Carabinieri forestali, la tutela dell’ambiente e delle biodiversità sono il centro del nostro agire. Se sotto il versante investigativo agiamo su input delle procure distrettuali o di denunce, il grande fattore diversificante è quello della prevenzione: battiamo il territorio palmo a palmo e lo facciamo col duplice compito di monitorare e informare. Senza dialogo col territorio, non ci può essere tutela dell’ambiente.


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Cioè?

La gente deve capire che un danno fatto all’ecosistema è spesso irreversibile. Se si sotterrano rifiuti tossici nel sottosuolo o si versano in falde acquifere, i danni non si vedranno oggi, ma domani e per tutti i giorni a venire. Comprendere che il danno ambientale pregiudica il futuro dei nostri figli è fondamentale e solo la presenza costante sui territori, l’essere riconosciuti e riconoscibili, può provocare un cambiamento culturale laddove qualcuno opera in spregio di queste elementari, ma fondamentali regole del viver civile.


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Da informare a educare, il passo appare breve. Come vi state muovendo con le agenzie educative e in primis la scuola?

Tra le missioni alle quali è chiamato un carabinieri forestale c’è anche l’educazione ambientale. Per questo motivo, oggi, siamo nelle scuole di Reggio Calabria e provincia con due progettualità a cui teniamo molto.

La prima è “Un albero per il futuro”: le scuole aderenti ricevono uno o più alberi che noi carabinieri forestali mettiamo a dimora con gli studenti. Spesso dico che facciamo sporcare le loro mani con la terra per sensibilizzarli alla cura dell’albero.

L’altro progetto si intitola “L’Albero di Falcone” e prende spunto dal simbolo della lotta alle mafie: quell’albero che campeggia di fronte alla casa del giudice Giovanni Falcone. Proprio da quel ficus macrophylla sono state prese delle gemme piantate nell’aretino dove sono cresciuti degli alberelli che vengono consegnate nelle scuole che aderiscono al progetto.

Accanto al tema ambientale, in questo caso, si riflette su quello della legalità. Ambiente e legalità sono le due gambe su cui camminare verso il futuro.


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C’è qualche aspetto della biodiversità reggina a serio rischio secondo lei? Come l’uomo la sta mettendo a repentaglio?

Vale la pena fare un discorso generale piuttosto che locale. Si fa un gran parlare di surriscaldamento climatico, ma occorre prendere consapevolezza che gran parte delle criticità sono dovute alle azioni dell’uomo. Purtroppo ci sono tanti nemici dell’ambiente e della biodiversità: soggetti che incuranti degli effetti delle proprie azioni deturpano l’ambiente per raggiungere i propri interessi. E in questo la Calabria non fa eccezione, purtroppo.

Che consiglio si sente di dare alle istituzioni e agli stakeholders del territorio per migliorare l’attività di tutela della biodiversità?

Lungi da me fare discorsi politici, ma mi attengo ad osservare quanto accade: che scelte si stanno facendo per tutelare l’ambiente e le biodiversità? Grandi opere e multinazionali sono davvero attente all’impatto ambientale rispetto ai loro interessi? Serve un cambio di paradigma, partendo dalla consapevolezza che il pianeta che viviamo lo abbiamo avuto in prestito dai nostri genitori e lo dovremo donare ai nostri figli. In questo percorso, i Carabinieri forestali sono presenti in prima linea.

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