Avvenire di Calabria

Dai giorni più duri della pandemia alla ricerca nazionale della Società italiana di Virologia: il servizio di prossimità sanitaria della Caritas diocesana di Reggio - Bova è finito al centro di uno studio d'eccellenza

Tamponi ai senzatetto, l’azione della Caritas di Reggio Calabria diventa un modello accademico

Al centro dell'analisi degli esperti ci sono i dati trasmessi sui tamponi effettuati ai soggetti fragili del territorio: il processo di evidenza scientifica è stato avviato grazie all'Università della Magna Grecia di Catanzaro

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Dai giorni più duri della pandemia alla ricerca nazionale della Società italiana di Virologia: il servizio di prossimità sanitaria della Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova è finito al centro di uno studio d'eccellenza. Al centro dell'analisi degli esperti ci sono i dati trasmessi dalla Caritas locale sui tamponi effettuati ai soggetti fragili del territorio.

Caritas Reggio Calabria, cambio di paradigma: dai tamponi ai senzatetto durante l'emergenza alla nuova visione di medicina cristiana

Si può, durante un'emergenza senza precedenti, capire che l'assistenzialismo agli emarginati non può essere la risposta prioritaria, ma occore puntare sulla «politica del bene per promuovere la persona e i diritti umani» come spiega ai nostri taccuini la dottoressa Tita La Rocca.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Siamo nel marzo 2020, il momento più cupo della pandemia quando i medici volontari Caritas che svolgono servizio di prossimità hanno infranto il silenzio angoscioso della nostra città «portando alla luce le emergenze sanitarie inespresse delle periferie geografiche ed esistenziali della nostra diocesi» afferma la dottoressa La Rocca che è stata supportata dall'impegno del dottor Antonio Marsico, del dottor Fabio Foti, della presidente della Croce Rossa reggina, Daniela Dattola, di don Antonino Iannò coi giovani volontari Caritas della parrocchia di Arghillà e di Mariella Quattrone della cooperativa "Collina del Sole", quest'ultimi con particolare attenzione agli aspetti legali.

La Caritas diocesana per affrontare tali emergenze sanitarie ha attivato percorsi sanitari alternativi sperimentando una medicina umana ed inclusiva che pone al centro la dignità della persona che vive in stato di disagio, svantaggio, povertà economica e relazionale.

«Una medicina - spiega la professionista reggina - oserei dire cristiana, basata sull’antropologia biblica che considera l’uomo non solo come corpo ma come anima psichica e spirito, una medicina dove essere medico, operatore sanitario, volontario Caritas è solo una via per poter raggiungere quella pienezza umana che consente di vedere il Cristo nel volto di ogni sofferente, nessuno escluso mai»

L'azione d'emergenza della Caritas coi più fragili e i senzatetto

In epoca pandemica, dunque, la Caritas diocesana ha dato il via ad una vera rivoluzione pastorale che ha posto al centro la dignità della persona fragile, del povero e non l’erogazione di servizi assistenziali. I poveri affetti da patologia non sono stati infatti assistiti, ma presi in cura, ascoltati ed accompagnati con amore per tutto l’iter diagnostico terapeutico. Aggiunge La Rocca: «Siamo stati dunque per loro compagni di strada, parenti, amici fidati e non semplici erogatori di prestazioni sanitarie. Ogni volto incontrato è stato da tutti noi identificato con un nome, con una storia vissuta e contestualizzata in un momento storico difficile e complicato».

«Abbiamo così iniziato un concreto dialogo collaborativo - sottolinea il medico volontario della Caritas reggina - con le istituzioni, con le realtà sanitarie territoriali di estrazione cristiana, con la cappellania ospedaliera del Gom, con il mondo scientifico universitario».

Un momento di pausa durante il periodo più duro dei lockdown

La Caritas, dunque, in epoca pandemica, è diventata punto di riferimento di prossimità sanitaria per tutto il territorio. In attesa delle vaccinazioni Sars-Cov19, tutte le persone dei centri accoglienza Caritas, le persone senza fissa dimora, i minori del centro diurno di Arghillà, le persone povere affette da malattia cronica degenerativa, disabilità, malattia neoplastica avanzata, segnalate dai centri di ascolto, dalle parrocchie e dai medici di famiglia sono state sottoposte a stretto controllo sanitario con periodici tamponi nasali SARS-COV19, visite mediche e cure specialistiche con erogazione di farmaci (legalmente custoditi presso l’ambulatorio Caritas della parrocchia di San Giorgio).

I numeri della pandemia "in strada": screening e tamponi

Sono stati effettuati circa 1000 tamponi nasali SARS-COV19, 300 visite cardiologiche, 60 visite oncologiche, 50 visite pediatriche, 25 visite ORL, 25 visite chirurgiche con correlate risposte terapeutiche domiciliari ed ospedaliere.

In collaborazione con l’Università Magna Grecia di Catanzaro, con la Croce Rossa e con il GOM di Reggio Calabria sono stati effettuati screening sanitari SARS-COV19 ai fini epidemiologici e di attività scientifica di ricerca. Sono stati effettuati inoltre screening sanitari cardiologici, infettivologici, pediatrici e oncologici.

In epoca vaccinale grazie alla disponibilità della direzione strategica del GOM di Reggio Calabria sono state effettuate le vaccinazioni con successivo follow-up clinico post vaccinale presso i centri di accoglienza Caritas.

Nei mesi di maggio, giugno e luglio 2021, la Caritas ha organizzato servizio di volontariato presso il centro vaccinale del GOM di Reggio Calabria coordinando 120 volontari appartenenti a diverse associazioni di estrazione cristiana (MASCI, AGESCI, Azione Cattolica, Movimento Focolari, Associazione portatori Vara, Cooperativa Collina del sole, CSI, Seminario Arcivescovile di Reggio Calabria, Cappellania ospedaliera, ABAHKI, Ordini Religiosi, Vitanova Club, Gabbiano ed Help Center) per accompagnare le persone fragili, gli anziani e i disabili lungo il percorso vaccinale.

«Questa meravigliosa esperienza di prossimità sanitaria in epoca pandemica ha fatto maturare un ricco patrimonio di sapienza che aiuta a stare accanto ai poveri in maniera appassionata e quindi più esigente. Le radici di questo patrimonio che affondano chiaramente nel territorio evangelico, andranno senza dubbio a nutrire una cultura della vicinanza al sofferente innovativa, inclusiva e virtuosa» ha concluso Tita La Rocca.


PUÒ INTERESSARTI ANCHE: Dipendenze, allarme rosso per i minori: crolla l’età dei consumi


L'attenzione della Società italiana di Virologia

In questi giorni, il sesto Congresso nazionale della Società italiana di Virologia che si è tenuto dal 3 al 5 luglio 2022 a Napoli ha valorizzato il lavoro portato avanti dalla Caritas diocesana di Reggio Calabria col Dipartimento di Scienze Umane dell'Università della Magna Grecia di Catanzaro.

Lo studio ha preso in esami i dati presentati dalla Caritas in seguito al proprio servizio di prossimità sanitaria ed è stato utile per una corretta valutazione dei migliori sistemi di testing legati al coronavirus.

Articoli Correlati