Avvenire di Calabria

Conosciamo da vicino la realtà di Casa Annunziata a Reggio Calabria, le cui attività sono coordinate da Giovanni Fortugno

Casa Annunziata e l’infaticabile servizio per i minori stranieri non accompagnati

Si tratta di uno spazio in cui accoglienza e inclusione non sono termini aleatori, ma si toccano con mano. Giorno dopo giorno

di Redazione Web

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Conosciamo da vicino la realtà di Casa Annunziata a Reggio Calabria, le cui attività sono coordinate da Giovanni Fortugno. Si tratta di uno spazio in cui accoglienza e inclusione non sono termini aleatori, ma si toccano con mano. Giorno dopo giorno.

Cos'è Casa Annunziata?

Sono passati dodici anni da quando, nel 2010, la Comunità Papa Giovanni XXIII sceglieva di impegnarsi a pieno titolo e con risorse e interventi importanti a favore degli immigrati che in quegli anni sbarcavano in Italia.

L'impegno partito nel 2010 della Comunità Papa Giovanni XXIII

Parliamo di numeri altisonanti: dalla Tunisia in circa 60mila a Lampedusa di cui 4mila minori e poi in Grecia con un azione diretta verso quel territorio con interventi particolari verso i minori che dalla Grecia (Patrasso) si imbarcavano sulle navi traghetto infilandosi di nascosto sotto e dentro i Tir verso i porti Italiani rischiando spesso la vita. «Abbiamo raccolto le prove di maltrattamenti e respingimenti illegittimi tra l’Italia e la Grecia» spiega Giovanni Fortugno, responsabile di Casa Annunziata. Quel materiale prodotto - ha permesso un intervento degli Organismi nazionali e internazionali.

Le rotte del Mediterraneo e la grande emergenza tra il 2013 al 2016 a Reggio Calabria

Nel 2013 l’attenzione si spostò verso i porti del Sud, uno dei porti maggiormente attenzionati fu proprio il porto di Reggio Calabria nel quale dal 2013 a oggi - anche attraverso il porto di Roccella - sono sbarcati circa 7.000 minori, ma il flusso è continuo e certamente non destinato a fermarsi.

Così come è avvenuto tra il 2013 e il 2015 per i siriani e tra il 2015 e il 2016 per gli eritrei, oggi è il turno degli afghani, così come per le altre nazionalità a cui viene riconosciuto il titolo di rifugiati, nessuno di loro vuole rimanere in Italia considerato assieme alla Grecia un paese di transito.

Il traffico degli esseri umani

«Non possiamo dimenticare - spiega Fortugno - che tutto questo, viene gestito da organizzazioni di trafficanti di essere umani, i quali terminano il loro compito nel momento in cui incassano il compenso pattuito. Spesso i trafficanti o chi per loro, assieme alle famiglie ai minori trafficati, per non rischiare di perdere i soldi».  


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In particolare nel momento in cui si parla di minori non accompagnati, non si può non evidenziare quanto è stato fatto in questi ultimi 7 anni a tutela degli stessi, soprattutto creando un sistema di accoglienza nato gioco forza dalle leggi a favore del «superiore interesse del minore».

Il sistema di tutela dei minori non accompagnati

È dentro questo quadro (Dlgs 142/2015 e L. 47/2017) che ci si muove nel momento in cui il minore mette il suo piede nel territorio Italiano, dentro a questo sistema ci stanno tutti: Tribunali, Procure, Prefetture, Enti Locali, Tutori legali, servizi sanitari ed infine le strutture.

Il supporto dell'arcidiocesi di Reggio Calabria

Dopo avere fatto tutto quel lavoro di conoscenza e di approfondimento necessario, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha scelto di dare vita ad una realtà di accoglienza per il bisogno dei minori stranieri non accompagnati che sbarcavano sul territorio reggino, una struttura che non guardasse ai grandi numeri ma che ci permettesse di essere una risposta seria e programmatica.

Tutto questo è stato possibile realizzarlo con il sostegno dell'arcidiocesi di Reggio Calabria che ha messo a disposizione l’immobile dell’Annunziata, affidandolo alla Comunità Papa Giovanni XXIII. I posti messi a disposizione e di seguito autorizzati sono 12 in totale, con il chiaro obbiettivo di un clima di accoglienza quasi familiare.

La vocazione di Casa Annunziata

Dice il responsabile Fortugno: «La nostra non è struttura emergenziale o quantomeno non lo è soltanto. La nostra struttura si è sempre più professionalizzata per essere risposta ai poveri, a quei poveri che scappano dalle guerre e dalle persecuzioni, ma anche dagli sfruttamenti che impoveriscono i loro paesi di origine». Soprattutto per i minori non accompagnati in cerca di un futuro migliore, specialmente le ragazzine vittime di sfruttamento sessuale.

Tratta e sfruttamento sessuale

Sin dal 2016 queste ragazzine arrivate a Reggio Calabria e trafficate a partire dall’età dei 12/13 anni «sono vendute e scambiate, come se fossero carne da offrire al miglior acquirente». «In questi anni - sottolinea Fortugno - siamo intervenuti preventivamente su 49 di loro, inserendole assieme alle autorità preposte dentro un sistema di accoglienza protetto, attraverso progetti promossi dal dipartimento delle Pari Opportunità unitamente alla Regione Calabria, ma molte sono tornate sulla strada ricattate dai loro sfruttatori».

Fughe, ricatto e riscatto

Lo hanno fatto “scappando” dall’Annunziata malgrado le attenzioni a proteggerle e tutelarle, altre si sono fatte aiutare come la ragazzina che è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica, definita in questa occasione la “sartina d’Italia” perché questo è stato il suo riscatto sin da quando è sbarcata a Reggio Calabria e accolta all’Annunziata.

Le statistiche riportano che solo il 70% dei minori stranieri non accompagnate sceglie un progetto di integrazione, gli altri si danno alla fuga, ritornando a finire nelle mani di sfruttatori e trafficanti.

L'informazione poco informata

«Qui mi sento di dover porre una domanda a chi in modo semplicistico ha scritto dei loro percorsi di fuga descrivendoli come "fuga per la libertà”, ma quale liberta?» si interroga Fortugno. «Chi ci garantisce che queste fughe, questi allontanamenti, li portino in mani sicure? Una Casa non una prigione. È sbagliato descrivere in modo semplicistico che le strutture di accoglienza siano dei ghetti».

Sarebbe più opportuno informarsi sulle origini. Le guerre, le persecuzioni per motivi politici e religiosi, l’impoverimento e lo sfruttamento delle risorse dei Paesi del sud del mondo, sono problemi che riguardano attività, azioni e scelte geopolitiche delle nazioni più potenti a scapito delle più deboli, creando popoli di serie A e di serie B.


PER APPROFONDIRE: Casa Santissima Annunziata, «dentro un porto sicuro»


Papa Francesco ci ha dato un mandato molto chiaro all’interno della Chiesa coniando quattro verbi: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.

La missione della Chiesa

«Questa è la nostra mission, questo è quello che intendiamo continuare a portare avanti, dentro la Chiesa nel lavoro di rete con tutte le agenzie con le quali collaboriamo» chiosa Giovanni Fortugno.

Oggi i posti destinati all’accoglienza dei minori all’interno della struttura di Casa Annunziata sono così distribuiti: tre sono riservati alle vittime di tratta; due per minori con percorsi di giustizia riparativa, sette ai minori sbarcati sulle nostre coste. Tutti loro con un denominatore comune, quello di essere stranieri in una terra non loro ma che lo potrebbe diventare.

«Vorrei invitare a chiunque si volesse avventurare a parlare o scrivere di un fenomeno così complesso e delicato ad essere prudenti e magari a formarsi, sicuramente ne gioverebbe realmente il sostegno e la tutela di questi ragazzini, ognuno secondo il proprio ruolo» conclude Fortugno.

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