Avvenire di Calabria

Questa mattina la consegna ufficiale alla presenza fra gli altri del prefetto di Reggio Calabria, Vaccaro

Casa delle donne, il Comune consegna le chiavi alla Piccola Opera

Si tratta di una struttura residenziale per le vittime di violenza realizzata all'interno di un bene confiscato

di Redazione Web

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A Reggio Calabria consegnata la Casa delle Donne, struttura residenziale per le vittime di violenza realizzata all'interno di un bene confiscato. Così la città ha voluto celebrare la giornata internazionale dedicata alle donne.

Reggio Calabria, la Casa delle donne apre ufficialmente i battenti

La città dello Stretto celebra la giornata internazionale della donna con la consegna ufficiale della Casa delle Donne, struttura residenziale polifunzionale ubicata in un bene confiscato alla criminalità organizzata nella zona sud della città.


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Alla cerimonia di consegna presente il sindaco Giuseppe Falcomatà, l'Assessore con delega ad Agenda Urbana Carmelo Romeo, il Prefetto Clara Vaccaro insieme ai rappresentanti delle forze dell'ordine ed il Presidente della "Piccola Opera Papa Giovanni" Piero Siclari.

Il prefetto Vaccaro: «È la sintesi di un impegno concreto di istituzioni e società civile verso le donne in difficoltà»

La Casa delle donne, «è la sintesi di un impegno concreto di istituzioni e società civile nei confronti delle donne coinvolte nel percorso molto difficile legato alla violenza», ha commentato il prefetto Vaccaro.

«È un bene confiscato alla mafia, quindi assume un ulteriore significato importante verso l'impiego per usi sociali del patrimonio sottratto alle cosche», ha evidenziato il prefetto nel plaudire all'iniziativa «nata, inoltre, dall'ascolto delle esigenze del territorio e quindi dell'associazionismo».

Insomma, ha motivo di ritenere Vaccaro, si tratta di «una realtà fondamentale se vogliamo concretamente dare una mano a quelle donne che finalmente hanno il coraggio di dire no alla violenza e che hanno bisogno del nostro aiuto, del nostro supporto ma soprattutto di reimpossessarsi della propria vita».

Romeo: «Una realtà all'avanguardia al servizio delle donne del territorio»

«È un progetto al quale come amministrazione comunale abbiamo creduto molto e oggi, con soddisfazione, lo portiamo a compimento. Un percorso che abbiamo condiviso con le associazioni che operano in prima linea sul territorio a contrasto della violenza di genere». Così l'assessore Carmelo Romeo nel ribadire l'importanza dell'operazione condotta da Palazzo San Giorgio. In tutto 800 mila euro, le risorse investite per riqualificare l'immobile confiscato che si eleva su tre livelli. «Un intervento reso possibile - ricorda ancora l'esponente della giunta Falcomatà - grazie al contributo di Agenda Urbana. Ci ha consentito di sistemare l'immobile, completare i locali, arredarlo, rendendolo efficiente e più accogliente».


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Il centro - ha aggiunto inoltre Romeo - «sarà provvisto anche di pannelli fotovoltaici, quindi all'avanguardia sotto tutti i punti di vista. Nella fase di redazione del bando con il settore patrimonio, e ringrazio per questo la dirigente dottoressa Siciliano per il supporto e il sostegno, abbiamo ascoltato le associazioni e ricalibrato il bando in base alle esigenze del territorio. Ad esempio, abbiamo previsto all'interno della struttura dei servizi all'avanguardia e gratuiti per tutte le donne della città che vorranno usufruirne: servizio di assistenza legale, di assistenza psicologica e anche la possibilità di avere un confronto con specialisti sulla base delle diverse esigenze».

Siclari: «Un momento importante per l'intera città»

«È momento molto importante per l'intera città di Reggio Calabria. La Casa delle donne nasce grazie alla concertazione con gli enti locali. Per questo devo dire grazie all'amministrazione comunale che pensato di destinare questo bene confiscato a un servizio così delicato e fondamentale», ha detto Piero Siclari, presidente della Piccola Opera Papa Giovanni.


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La struttura, ha aggiunto Siclari, «così come sistemata, risponde al meglio alle esigenze legate al servizio che erogheremo. Ospiteremo qui sia una casa rifugio che un centro antiviolenza (Cav), che si propone come luogo protetto per le donne vittime di violenza e i loro figli, offrendo un supporto completo per recuperare sia dignità in termini umani, sia per ricostruire un percorso di vita. Oltre al supporto psicologico, infatti, offriremo anche una consulenza lavorativa, aiutando chi è senza occupazione ad acquisire competenze utili a collocarsi sul mercato del lavoro».

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