Avvenire di Calabria

Il nostro viaggio tra le realtà ecclesiali della diocesi di Reggio Calabria - Bova fa tappa presso la parrocchia di via Aschenez

Cattolica dei Greci, una Chiesa “aperta” alla città

Don Nino Ventura racconta la sua nuova "missione urbana" iniziata con la comunità che guida dall'ottobre 2022

di Francesco Chindemi e Davide Imeneo

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Il nostro viaggio tra le realtà ecclesiali della diocesi di Reggio Calabria - Bova fa tappa, questa volta, presso la parrocchia della Cattolica dei Greci. Una realtà da sempre viva e attenta ai problemi del territorio pur essendo presente nel cuore della città dello Stretto. Dopo il lungo cammino con don Valerio Chiovaro, da otto mesi a guidarla c’è un nuovo pastore, don Nino Ventura che ammette: «Anche in centro ci si confronta con debolezze e tante fragilità».

Parrocchia Cattolica dei Greci, un "faro" in via Aschenez

Una chiesa aperta ai bisogni del territorio, che sono tanti, «anche se, in apparenza, potrebbe sembrare al contrario, in quanto comunità che “vive” il centro storico». Don Antonino Ventura, per tutti don Nino, non ha alcun dubbio. Succeduto a don Valerio Chiovaro, adesso in Terra Santa come sacerdote fidei donum, don Nino ha iniziato il suo nuovo ministero presso la parrocchia protopapale Santa Maria della Cattolica dei Greci di Reggio Calabria.

Per anni don Nino ha guidato la comunità “periferica” di Cardeto. «Anche in centro i problemi non mancano», afferma. Anzi, la missione è ancora più impegnativa. Per spiegarla, usa una similitudine legata al contesto urbanistico in cui sorge la parrocchia.


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«Questa comunità - dice il parroco - è un po’ come il tapis roulant che alcuni anni fa è stato costruito accanto alla chiesa. Cerca di fare salire la gente...ma verso il Signore, accompagnandola in questo incontro, attraverso la fede».

Allo stesso tempo, «la comunità è proiettata verso l’esterno», afferma don Ventura. È vero, «la nostra è una parrocchia che sorge nel centro storico e, quindi, in apparenza “ricca” e senza problemi di povertà e bisogni. In realtà siamo chiamati a porci in uscita, nel tentativo di intercettare le tante emergenze presenti anche in questa porzione di territorio cittadino».

Una realtà viva che porta "fuori" l'esperienza di fede

Il sacerdote che tra i vari incarichi è anche segretario particolare dell’arcivescovo, direttore dell’Archivio storico diocesano e assistente diocesano dell’Acr, ha avuto la fortuna di incontrare un gruppo di «laici formati, impegnati in tanti settori del sociale». Un contributo prezioso il loro, spiega: «portano “fuori” quella che è l’esperienza di fede che vivono quotidianamente dentro la comunità».

Diverse le realtà che vivificano con il loro servizio questa realtà. Dalla Conferenza di San Vincenzo de Paoli, al gruppo scout Agesci “nautico”, ma anche i gruppi di catechesi, liturgico o dei ministri straordinari della comunione che fanno visita ai tanti malati e anziani della comunità impossibilitata a partecipare alla celebrazione eucaristica.

«Dal territorio della nostra parrocchia si può ammirare il bel mare della nostra città, da sempre aperta ad accogliere nuove persone e nuovi popoli. Anche in questo - ancora don Nino Ventura - vedo un tratto distintivo della comunità della Cattolica dei Greci. Una sorta di “porto di mare” capace di accogliere tanti, anche chi territorialmente non risiede in centro città, e di aiutare molti altri anche a partire in missione. È bello questo sentirsi famiglia pur nelle tante diversità. Questo ci fa capire davvero - conclude il sacerdote - che la Chiesa c’è stata donata dal Signore per sostenerci nel cammino verso di lui».

Le voci della comunità

Non solo aiuto materiale, ai bisognosi anche sorrisi. Sonia Romeo è presidente della Conferenza San Vincenzo De Paoli. «Ci occupiamo di carità. La nostra attività è stare vicino ai bisognosi, agli anziani in particolare. Il nostro aiuto è anche intercettare il disagio e quindi segnalarlo». L’autofinanziamento ha come scopo offrire sostegno economico a chi ha bisogno. Tuttavia, continua Sonia, «non è solo un “dare” materiale. Vogliamo anche regalare sorrisi e parole di conforto».

«Coinvolgiamo i ragazzi nel servizio all’altare» Paolo Benoci è diacono da trent’anni. «Da sei svolgo qui il mio ministero. Mi occupo in particolare della catechesi per chi deve ricevere il sacramento del Battesimo, in particolare ai genitori. Coordino i ministri straordinari della comunione, il servizio a malati e infermi, così come il servizio liturgico, cercando di coinvolgere sempre i più i ragazzi in questa esperienza, in continuità con il catechismo».

«Ecco come i bambini scoprono l’amico Gesù». La responsabile dei catechisti è Patrizia Arcudi. «Il nostro programma è abbastanza vario e personalizzato in base alla classe di catechismo», spiega. «Dall’amicizia alla conoscenza, fino all’incontro e all’amicizia con Gesù, prima durante la “festa”, la domenica a Messa, poi nei Sacramenti, attraverso la preparazione alla prima Confessione e alla prima Comunione».

Per ammalati e sofferenti L’Eucaristia a casa loro. «Quello del ministro straordinario della Comunione è un servizio silenzioso, ma fatto di gioia e amore in Cristo», spiega Grazia Condello. Luce e amore che ogni ministro straordinario «porta in casa di sofferenti e anziani. In questi anni sono tanti i legami che abbiamo costruito proprio nell’amore del Signore, dando la possibilità di vivere la comunità anche a chi è impossibilitato a farlo.

La responsabile dell'animazione: «Grazie alla Liturgia ci sentiamo famiglia unita»

Un’attenzione particolare è quella riservata alla liturgia. «È un momento in cui ciascun componente dell’assemblea è chiamato a partecipare, a sentirsi parte di una stessa famiglia riunita nel nome del Signore». Ecco perché, spiega Nella Restuccia, coordinatrice del gruppo che cura l’animazione liturgica «cerchiamo attraverso la proclamazione della Parola, ma anche attraverso il canto, di rendere partecipi tutti».

Del gruppo liturgico fanno parte i rappresentanti delle diverse realtà parrocchiali: catechisti, scout, ministri straordinari della Comunione, volontari della carità, coristi e adoratori. «Le nostre riunioni - dice Nella - si svolgono solitamente una volta al mese. Nei tempi forti ci vediamo anche con maggiore frequenza». Non manca, inoltre, il confronto «con il nostro parroco don Nino e il diacono Paolo, spesso presenti agli incontri».

Il segretario del Consiglio Pastorale: «Così la preghiera ci unisce»

«Pur essendo una parrocchia del centro storico siamo sempre aperti ad ogni realtà o necessità che si presenti». Antonio Romeo, segretario del Consiglio pastorale della Cattolica dei Greci, si sofferma sul servizio svolto, ma anche sulle difficoltà a cui è chiamata a dare risposte anche una parrocchia del centro storico. «Anche in questo territorio, purtroppo, c’è una povertà sempre più diffusa. Insieme a questo anche un forte desiderio di accostarsi al Signore. E noi aiutiamo a ciò attraverso l’apostolato che svolgiamo con i gruppi che vivono la prossimità».

Del Consiglio pastorale, spiega, «fanno parte oltre 30 persone. Tra i componenti trovano rappresentanza anche i commercianti della zona, delle professioni e alcuni docenti delle scuole». Il confronto è non solo sulle problematiche che affliggono la nostra realtà, ma sul servizio. Tra le attività svolte in parrocchia, è ancora la testimonianza di Antonio, c’è la recita delle lodi mattutine.

«Da dodici anni a questa parte, ogni mattina apriamo la chiesa alle 8.30 per dare la possibilità a tutti coloro che ne avverto il bisogno di pregare il Signore. Questo ha consentito di conoscere molte persone che si sono anche avvicinate all’esperienza di servizio comunitario. «Con alcune di esse abbiamo intrapreso un cammino comune e questo ci aiuta a diventare sempre più forti nella fede», conclude Romeo.

Gli Scout, una presenza storica

Alla Cattolica c’è una lunga tradizione scout. È qui, infatti, che ha sede lo storico gruppo Agesci Rc 10, il più “vecchio” gruppo di Scout nautici della città di Reggio Calabria. Elisabetta Martelli, una delle capogruppo insieme a Giuseppe Sera, ci accompagna a visitare le sedi in cui i ragazzi (dai lupetti agli esploratori e guide, fino ai rover e alle scolte) svolgono le loro attività non solo nel weekend, ma anche durante la settimana.


PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, nuovi incarichi per don Chiovaro e don Ventura


«Il nostro gruppo “Altair” è stato fondato nel 1985 dallo storico capogruppo Franco Parrucci e dalla moglie Ida, recentemente scomparsa. Sono stati proprio loro - spiega Elisabetta - ha scegliere i colori del nostro fazzolettone: bianco la purezza, rosso il coraggio». Una presenza attiva e propositiva all’interno della vita parrocchiale».

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