Avvenire di Calabria

Le parole del Sommo Pontefice durante la celebrazione presieduta ieri nella basilica di Santa Sabina

Ceneri, Papa Francesco: «Ritornare all’essenziale»

L'invito a spogliarsi di tutto ciò che ci appesantisce, peccato compreso

di Redazione Web

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«La Quaresima è il tempo favorevole per ritornare all’essenziale, per spogliarci di ciò che ci appesantisce, per riconciliarci con Dio, per ravvivare il fuoco dello Spirito Santo che abita nascosto tra le ceneri della nostra fragile umanità». Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa per le Ceneri, presieduta nella basilica di Santa Sabina.


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«Noi siamo argilla nelle mani di Dio»

«Ritornare alla verità di noi stessi e ritornare a Dio e ai fratelli»: sono questi, per Francesco, i due inviti da raccogliere in questo tempo liturgico. «Le ceneri ci ricordano chi siamo e da dove veniamo, ci riconducono alla verità fondamentale della vita: soltanto il Signore è Dio e noi siamo opera delle sue mani», ha sottolineato il Papa: «Noi abbiamo la vita mentre Lui è la vita. È lui il Creatore, mentre noi siamo fragile argilla che dalle sue mani viene plasmata».

«Dio ci incoraggia a non disperare»

«Noi - ha concluso il pontefice - veniamo dalla terra e abbiamo bisogno del Cielo, di lui; con Dio risorgeremo dalle nostre ceneri, ma senza di lui siamo polvere. Mentre con umiltà chiniamo il capo per ricevere le ceneri, riportiamo allora alla memoria del cuore questa verità: siamo del Signore, apparteniamo a lui. Esistiamo, cioè, perché lui ha soffiato il respiro della vita in noi. E, come Padre tenero e misericordioso, vive anche lui la Quaresima, perché ci desidera, ci attende, aspetta il nostro ritorno. E sempre ci incoraggia a non disperare, anche quando cadiamo nella polvere della nostra fragilità e del nostro peccato».


PER APPROFONDIRE: «Il domani non è in nostro potere». L’omelia di Morrone per le Ceneri


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