Avvenire di Calabria

Un gesto di riconoscenza per una vita dedicata alla carità e al servizio della comunità

San Sperato, il Centro di ascolto Caritas intitolato a Nuccia Reliquato Labate

La comunità parrocchiale ha reso omaggio alla sua instancabile testimone di solidarietà nel trigesimo della scomparsa

di Redazione Web

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La comunità parrocchiale di San Sperato ha reso omaggio alla sua instancabile testimone di solidarietà nel trigesimo della scomparsa.

Un segno tangibile dell’impegno di Nuccia nella Caritas e per la comunità

Un mese fa è tornata alla Casa del Padre Nuccia Reliquato Labate, la nostra Nuccia, ed è nel suo ricordo, in occasione del trigesimo, che sabato 1° marzo ci siamo ritrovati per onorarla con una piccola cerimonia e intitolare a lei il Centro di ascolto della Caritas parrocchiale di San Sperato.



Nella nostra parrocchia la Caritas è stata avviata da don Giorgio Costantino fin dagli inizi del suo ministero negli anni ’70, ed è stato sempre lui a scegliere Nuccia come responsabile parrocchiale. E lei ha incarnato pienamente lo spirito di questo servizio: è stata instancabile nell’animazione caritativa in parrocchia, nel formare i volontari Caritas, nel promuovere e partecipare a tutte le iniziative della Caritas diocesana, nell’ideare mostre, spettacoli teatrali, serate di beneficenza a favore dei più deboli.

Un impegno a tutto campo nel segno della solidarietà

Quante iniziative ha portato avanti: il servizio presso la Casa di Modena delle suore missionarie della Carità di madre Teresa di Calcutta, presso la Casa accoglienza per donne in difficoltà (ora Centro suor Antonietta Castellini), presso le case di riposo per anziani, l’accoglienza e l’accompagnamento quotidiano per gli immigrati nigeriani e il doposcuola per i loro bambini, il Banco alimentare e la Colletta, la cena mensile per i senza fissa dimora nei locali del Seminario, la visita agli anziani della parrocchia (a cui portava anche la Comunione in qualità di ministro straordinario)... L’elenco sarebbe troppo lungo e rischierebbe di non essere esaustivo.


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Su tutto, il Centro di ascolto della Caritas parrocchiale, a cui ha dedicato tante energie. Era instancabile, disponibile, altruista (era la prima a mettere mano al portafogli), sempre attenta a ogni necessità.



Accoglieva tutti con un sorriso, ascoltava e, nello stesso tempo, cercava di capire cosa poteva fare, mettendo in moto tutte le sue conoscenze e non esitando a chiamare chi riteneva potesse essere «utile» per risolvere i problemi. E nessuno le negava la propria disponibilità, ciascuno con le proprie competenze, perché non era possibile dirle di no. Come ha ben detto nell’occasione don Giuseppe, il nostro parroco, «la nostra parrocchia deve molto a Nuccia ed è giusto che con la dedicazione del Centro di ascolto rimanga un segno tangibile del suo operato. Dando memoria a Nuccia diamo memoria al Centro di ascolto e alla Caritas parrocchiale, perché Nuccia e la Caritas parrocchiale sono un’unica realtà». A noi la responsabilità di non tradirne la memoria.

I volontari Caritas San Sperato

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