Avvenire di Calabria

Molti militanti non accettano la scelta ''calata'' dall'alto di Matteo Salvini che continua a proporre il nome di Antonino Minicuci

Comunali, centrodestra ancora diviso sul candidato-sindaco

Redazione Web

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È innegabile che nel centrodestra reggino ci sia più di una fibrillazione. La campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale di Reggio Calabria, all'indomani della vittoria schiacciante alla regionali, si sta trasformando in vero e proprio rompicapo. Il candidato-sindaco c'è ed è Antonino Minicuci, individuato da Matteo Salvini in persona. Ma proprio la «scelta calata dall'alto» divide la coalizione.

 
Nel week-end, due note stampa hanno infiammato il fine-settimana elettorale. Tilde Minasi, consigliere regionale in quota Lega, ha scritto agli alleati di coalizione. «Ritengo – ha scrittoTilde Minasi –  molto validi e degni della massima stima coloro che si stanno proponendo, con coraggio e determinazione, sulla base delle loro competenze politiche e professionali, per far ripartire una città mortificata: tutti rientrano nella rosa al vaglio del segretario nazionale della Lega Matteo Salvini, cui, è importante lo ricordino tutti, dipende l’opzione finale insieme agli altri leader nazionali, e mi auguro che, qualora la scelta non dovesse riguardarli personalmente, sappiano, da protagonisti della scena politica quali si ritengono essere (ma non è detto che lo siano!), affiancare colui che sarà l’avversario dell’attuale primo cittadino e che non si disperdano appena appurato di non aver tagliato il traguardo sperato, addossando magari le colpe ad altri invece di assumersi le proprie responsabilità, come chiunque si definisca guida adatta a Reggio dovrebbe fare. Alle forze politiche del territorio, nelle quali gravitiamo noi appartenenti al centrodestra, tocca, continuare a lavorare con massima unità tramite la scelta, all’interno delle liste, di personalità che abbiano la volontà di mettersi in gioco, coinvolgendo in primis chi, dalla società civile e dai partiti, ha intensamente e con idee concrete, voluto farci presente di essere disponibile e propositivo nei confronti della nostra terra». Tutto dipende da Salvini, insomma.
 
Non si è fatta attendere una "replica" da parte di Oreste Romeo, storico dirigente della destra reggina, scopellitiano di ferro. «I nodi vengono al pettine: gli incolmabili limiti dell’avventura salviniana in Calabria sono stati messi a nudo a Reggio Calabria da una nota diffusa dalla Capogruppo leghista in Consiglio Regionale che chiama pesantemente in causa gli alleati ed indiscriminatamente anche gli stessi Reggini. La deputata regionale Minasi ha sorvolato sulle pesanti responsabilità politiche dell’ex Ministro degli Interni: dopo avere ricevuto dalle nostre parti aveva un’importante manifestazione di fiducia, Salvini l’ha tradita commissariando il partito, consegnato ad un pittoresco bergamasco» prosegue Romeo «Se la Lega qui ha raggiunto il capolinea – prosegue Romeo – le ragioni sono evidenti e parlano di un odioso ed incivile pregiudizio giacobino di via Bellerio verso le comunità meridionali, ritenute contagiate dal virus ‘ndrangheta, sino a determinare la volontà politica di impedire investimenti su una classe dirigente territoriale. Ne è conseguita, a Reggio, sempre più evidente ed acuta, la crisi della Lega, le cui difficoltà nella individuazione del Candidato Sindaco sono enormi ed espongono i Reggini al serio rischio di rimanere prigionieri per altri cinque anni della peggiore amministrazione della storia. Di queste drammatiche evidenze sembra non essersi avveduta la leghista reggina Minasi! Si fa fatica a credere che le siano sfuggite le gravi difficoltà della Lega, già scomparsa dai radar, nella condivisione con i suoi alleati di un autorevole ed accettabile candidato a Sindaco di Reggio Calabria. A singolare giudizio della Minasi, il lockdown avrebbe prodotto il grave ritardo nella gestazione del Candidato Sindaco. E lo sdegno dei Reggini davanti alla colonizzazione che dovrebbe farne Salvini, e lui soltanto, secondo il Minasi/pensiero, diventa colpa gravissima ed inemendabile della irresponsabilità della popolazione reggina; esprimere legittime perplessità o democratico dissenso, per lei costituisce indulgenza al pettegolezzo. Insomma – conclude Oreste Romeo – a Reggio, la crisi di rigetto verso Salvini e la Lega la percepisce chiunque, ad eccezione della capogruppo leghista in regione Clotilde Minasi, oggi autrice di un fallo da ultimo uomo in danno di tutti i suoi concittadini».
 
Insomma, la frattura c'è. A conferma di ciò ci sono i continui tentativi di Giuseppe Sergi, coordinatore di Reggio Attiva, nel proporre una strada alternativa a quella che conduce a Minicuci. «Noi di REggio ATTIVA, prendiamo atto delle ultime novità ed ancora una volta confermiamo che saremo fedeli sostenitori del candidato di cdx ma, come sempre abbiamo detto, non sosterremo mai un candidato che non riterremo all’altezza della situazione e che non sia il candidato di tutti i partiti, specie se sarà espressione di un solo uomo che, con Reggio Calabria non ci azzecca proprio nulla». Nel frattempo, l'avvocato Paolo Zagami è pronto per la definizione di una lista, ReggioViva, che - con molta probabilità - concorrerà a supporto di Minicuci. Il nome di Zagami, giova ricordarlo, era stato accostato anche come possibile "alternativa" a quello dell'ex segretario comunale di Genova.

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