
Il segreto di Francesco. La riflessione dell’arcivescovo Morrone sul Papa venuto «dalla fine del mondo»
Un momento di intensa comunione ecclesiale ha riunito la comunità diocesana di Reggio Calabria –
Si è conclusa nei giorni scorsi la vacanza della comunità di Reggio Calabria appartenente al movimento di Comunione e Liberazione, riunitasi presso i locali del Soggiorno San Paolo di Cucullaro, con la partecipazione di circa 80 persone, tra famiglie con bambini, giovani e meno giovani.
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E le vacanze, come affermava don Luigi Giussani, sono il tempo della libertà: Quello che una persona - giovane o adulto - veramente vuole lo capisco non dal lavoro, dallo studio, cioè da ciò che è obbligato a fare, dalle convenienze o dalle necessità sociali, ma da come usa il suo tempo libero. […] La vacanza è il tempo più nobile dell’anno, perché è il momento in cui uno si impegna come vuole col valore che riconosce prevalente nella sua vita oppure non si impegna affatto con niente […] La vacanza deve essere la più libera possibile. Il criterio delle ferie è quello di respirare, possibilmente a pieni polmoni.
Questi giorni insieme hanno dato a ciascuno l’opportunità di lasciarsi provocare dal tema «Il Maestro è qui e ti chiama». E il sì a questa chiamata è in grado di generare una novità che investe ogni aspetto della vita, come testimonia l’evoluzione del rapporto tra due sorelle di cui parla il Vangelo, Marta e Maria:
Basta un dettaglio per capire che le due sorelle hanno un rapporto nuovo, perché Marta, dopo l’incontro e il colloquio con Gesù che le si rivela come la Risurrezione e la Vita della vita, va a chiamare sua sorella in un modo che denota il rapporto nuovo che c’è fra di loro. Il rapporto nuovo che cresce in chi sta assieme verificando che Cristo è l’Unico necessario al cuore e alla vita, il rapporto nuovo di chi sta assieme perché c’è Gesù Cristo, perché Cristo è tutto. Le dice: “Il Maestro è qui e ti chiama” (Tratto dal testo degli Esercizi della Fraternità di Comunione e Liberazione 2022, “Cristo, Vita della vita”).
Partendo da questa coscienza e dal fatto evidente che la nostra compagnia non è frutto di una strategia, ma siamo qui perché “chiamati da un Altro”, con tutti i nostri limiti e le nostre diversità, abbiamo voluto che il nostro stare insieme potesse essere per ciascuno un’occasione privilegiata per poter riconoscere come il Signore ci chiama e ci viene incontro in ogni istante del quotidiano.
PER APPROFONDIRE: Meeting di Rimini, la testimonianza dei partecipanti reggini
Tutto è stato occasione continua per poter toccare con mano questo fatto dentro ogni aspetto della vita: dai momenti di preghiera, all’ascolto della musica, ai giochi, al tempo libero, ai pranzi e alle cene insieme. Si è anche avuta la possibilità di partecipare ad incontri che hanno approfondito questioni cruciali, come nel caso dell’incontro di approfondimento sula valore e sul ruolo dei carismi nella Chiesa, in riferimento alle ultime disposizioni del Dicastero per i laici e la vita, con l’aiuto di don Pietro Sergi; o nel caso della presentazione del libro “Il bene sia con voi!” di V. Grossman, che ci ha permesso di constatare che la guerra che sta investendo il nostro mondo attuale non sia qualcosa di esterno a noi, ma si giochi nel quotidiano, dentro la drammatica lotta tra ideale e ideologia. Abbiamo poi avuto l’opportunità di domandarci, attraverso l’intensa testimonianza di una madre, cosa voglia dire essere chiamati alla maternità, alla famiglia, in un mondo in cui essere madre sembra non possa essere più un dono da mendicare, ma un diritto che si pretende di avere.
In queste giornate di convivenza ciascuno ha avuto l’occasione di documentare come la fede sia il riconoscimento di una presenza, una presenza che ci chiama qui ed ora per restituirci a noi stessi in un modo più vero, più leale e autentico, senza fare fuori nulla di noi. Perché la fede cristiana è un invito a vivere intensamente il reale, senza censurare nulla, un invito a godere di una realtà che è sempre nuova perché Cristo ha vinto.
Un momento di intensa comunione ecclesiale ha riunito la comunità diocesana di Reggio Calabria –
Ecco la puntata di oggi del percorso Podcast intrapreso dall’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone.
Da questa pagina è possibile ascoltare il Podcast senza installare alcuna App sul proprio smartphone.
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