Si è concluso da pochi minuti il primo Consiglio comunale del Falcomatà-bis. Una seduta che ha portato ad alcuni adempimenti formali ed elezioni dei ruoli apicali della massima assise cittadine al fine di garantirne l'agibilità istituzionale (leggi quì i dettagli).
Non mancano, però, le polemiche. Oltre l'elezione dell'Ufficio di Presidenza, infatti, la notizia del giorno è l'ufficialità della sospensione per diociotto mesi dalla carica di consigliere comunale della professoressa Angela Marcianò. Un vero e proprio «coupe de theatre» che ha fatto slittare di un'ora e mezza l'inizio dei lavori, ma che ha avuto anche altri strascichi fuori da Palazzo San Giorgio.
«Ho subito immaginato il "siparietto" che si stava preparando ad arte a mio danno, volto esclusivamente a mortificarmi durante il consiglio in diretta sui social. Per tale ragione, mi sono recata prontamente dal Segretario Generale ed ho fatto in modo di evitarlo», ha commentato Angela Marcianò riferendosi a tempi e modi con cui è arrivata in Consiglio la notifica della sua sospensione. «Fieramente pronta a subire questa ingiustizia che però dovrà servire a far emergere la Verità! Se qualcuno pensa di destabilizzarmi e di mettermi a tacere, evidentemente non mi conosce. In questi mesi Filomena Iatì sarà la voce della nostra forza politica. Noi non saremo minoranza, ma opposizione vigorosa e intransigente»
Mentre il consigliere sospeso Marcianò promette battaglia, l'Aula "Piero Battaglia" osserva l'esordio di Nino Minicuci nelle vesti di consigliere comunale. «Questo è un nuovo centrodestra: non ci sarà spazio per i soloni che pontificano senza essersi mai misurati con le urne. Questa è la sede per curare gli interesse dei cittadini, non i giornali né Facebook» spiega il candidato del centrodestra attaccando frontalmente Giuseppe Bombino che all'indomani della sconfitta al ballottaggio aveva ferocemente attaccato l'attuale coalizione dei moderati. «La maggioranza è bulgara - prosegue Minicuci nel suo intervento - a cui non mancherà il "soccorso rosso" (con riferimento a Saverio Pazzano, ndr). Noi siamo disponibili a svestire le maglie di parte per indossarne una, quella amaranto della Città». Minicuci ha annunciato la sua adesione al Gruppo Misto (e non alla Lega come era filtrato nei giorni scorsi).
Esordio anche per un altro outsider della bagarre Saverio Pazzano "protagonista" del salvataggio in extremis della maggioranza, nonostante le critiche accesissime nei confronti di Falcomatà&Co. «C'è una maggioranza di Città che chiedeva discontinuità e rottura; questo non c'è stato» ha detto il leader de La Strada-Riabitare Reggio annunciando l'astensione (in prima votazione) sul voto dell'Ufficio di Presidenza. «Mi auguro che sui temi ci possa essere discontinuità; sui criteri, al momento, non ravvedo nessun cambiamento». «Sarò spesso messo in croce - scherza Pazzano - è chiaro, invece, il nostro atteggiamento: questo secondo tempo non rappresenta un "nuovo cuore". Però, la situazione attuale non ci impone nuovi rinvii - annunciando il voto favorevole in seconda battuta - tuttavia, entro 10 giorni occorre rivederci in Consiglio per parlare di urgenze».
Una prima volta anche per Enzino Marra, apparso emozionato (e un pizzico spericolato con l'uso del microfono nei fuorionda delle diretta streaming, ndr): «La mia appartenenza partitica non sarà d'ostacolo alla ricerca costante di equilibrio. Il mio lavoro sarà a salvaguardia delle prerogative di tutti i Consiglieri» ha dichiarato il neo-presidente del Consiglio. «Daremo il massimo di dignità a questa Istituzione - evidenzia - non occorre mai rinunciare alla credibilità e alla trasparenza per accorciare le distanze tra la politica e la società civile».
Infine, il sindaco Falcomatà che ha tenuto un atteggiamento ecumenico: «È una seduta di insediamento anomala senza pubblico e via streaming a causa degli eventi. Le linee programmatiche partono dal solco tracciato in questi anni e dalla semina di tanti reggini che hanno proposto la loro idea di città. Vogliamo costruire una Reggio verace dove V sta per verde, E per economia, R per responsabilità, A per accoglienza, C per cooperazione tra il comune e i cittadini, tra Reggio e sua sorella Messina, E come ecologia integrale. Nei prossimi giorni, approveremo il bilancio di previsione grazie agli impegni presi con il Governo e ai pugni che noi abbiamo battuto sui tavoli. Non vogliamo costruire cattedrali nel deserto, Reggio deve essere una città delle opportunità che non lascia indietro nessuno».