Avvenire di Calabria

Si tratta di Raffaele Cananzi e Roberto Pennisi chiamati a una responsabilità nazionale

Consultori familiari, due reggini eletti in Confederazione

Redazione Web

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Il 25 gennaio scorso, attraverso i presidenti delle Federazioni regionali e i delegati da esse designati erano rappresentati tutti gli oltre 200 Consultori di ispirazione cristiana dislocati in ogni parte d’Italia.
Erano convenuti a Roma quali componenti dell’Assemblea confederale, il massimo organo della Confederazione italiana dei consultori familiari di ispirazione cristiana (CFC) chiamati a rinnovare per elezione gli organi societari. Un appuntamento che per detta incombenza finora, e da quando quarant’anni fa questo sodalizio è sorto, era triennale ma che da ora in avanti, per recente modifica statutaria sarà quadriennale. Questa volta, però, il raduno appariva gravido di incognite perché c’era da individuare ed eleggere il successore di Don Edoardo Algeri il quale aveva assolto la carica di presidente con eccezionale e forse irripetibile abnegazione, competenza e stile innervati da quel suo innato e prorompente spirito di umanità valso a creare un innovativo clima di condivisione e fraternità che aveva superato il tasso già elevato delle precedenti stagioni.
Se ci fosse stato lui, lui sarebbe succeduto a se stesso. È fin troppo ovvio. Ma lui non c’era. Il Signore gli aveva anticipato il posto in Paradiso chiamandoselo a Sé il 2 agosto scorso quando ancora erano forti e vigorose le sue energie di prete di undici lustri. Per noi umani, non essendoci dato di scrutare i disegni di Dio, la costernazione ha saputo di schianto per così prematura e improvvisa chiamata che, lasciandoci lì per lì increduli e smarriti, ci orbava tutto d’un tratto di una presenza talmente avvolgente d’aver marcato ciascuno di noi, membri uscenti dei rinnovandi organi, del suo segno.
Lui non c’era. E tuttavia la sua figura ha aleggiato da principio alla fine sui lavori di quel consesso stando al costante richiamo alla sua persona nei vari interventi avvicendatisi e al clima armonico che si è respirato sin dal primo momento, da quando cioè il Consiglio direttivo è stato unanime nel decidere che, per assicurare la linea di continuità di un’azione rivelatasi proficua e lungimirante, sarebbe stato opportuno che la compagine dirigenziale desse la disponibilità ad essere confermata ancora per una tornata e però con innesti di elementi nuovi volti a prendere le redini della Confederazione da qui a quattro anni allorquando la normativa statutaria imporrà un rinnovamento quasi radicale. Tutto si è svolto secondo tale indirizzo che trova rispecchio nei risultati finali.
È indice di compattezza e di condivisione il fatto che l’Assemblea abbia conferito la carica di presidente per acclamazione a Livia Cadei, ordinaria di pedagogia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore nonché presidente della Felceaf (la rete dei Consultori della Lombardia) e, analogamente per acclamazione, abbia eletto i presidenti delle Commissioni scientifica, giuridica e organizzativa, rispettivamente nelle persone di: Domenico Simeone, ordinario di pedagogia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e già presidente della CFC; Raffaele Cananzi, avvocato di Romana Rota e di Cassazione; Antonio Adorno, ingegnere e già componente della Consulta di pastorale familiare della CEI. Parimenti per acclamazione ha eletto componenti del Collegio dei probiviri: Giuseppe Iazzetta, presidente della Federazione Campania; Leo Nestola, presidente della Federazione Lazio; Roberto Pennisi, presidente del Consultorio di Reggio Calabria.
Dalle votazioni sono risultati eletti a comporre il Consiglio direttivo: Bruno Aiello di Castellammare di Stabia (NA); Marina Brustia di Novara; Ireneo Mascheroni di Bergamo; Paola Paolini di Ortona (CH); Agata Pisana di Ragusa; Donato Rausa di Maglie (LE); Sandro Spagli di San Miniato (PI); Dino Verdolin di Legnago (VR). Come Revisori dei conti sono stati designati: Giannino Zanfisi, presidente; Francesco Allegretta e Giuseppe Grieco, membri supplenti.
Trovando luce e ispirazione nell’adamantina testimonianza resa dall’infaticabile Don Edoardo Algeri, la CFC si avvia così a scrivere altre pagine della sua storia a servizio della Famiglia che, sebbene esposta alla insidie della società sempre più secolarizzata in cui siamo immersi, è e resta cellula primigenia e fondamentale dell’umano consorzio. Attenderà alla sua missione con la generosità e la competenza di tanti operatori, prestando assoluta fedeltà alla Chiesa bisognevole di ripartire idealmente dalle sue origini lì dove - come sottolinea Papa Francesco - “fu spoglia di ogni umano potere, fu povera, fu umile, fu pia, fu oppressa, fu eroica” (cfr Allocuzione alla Romana Rota, sabato 25 gennaio 2020).

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