Avvenire di Calabria

Il dumping salariale è un fenomeno molto diffuso anche in Calabria, finito al centro delle denunce dei sindacati

Contratti privati, Giordano (Cisl Fp): «Basta disparità»

La segretaria generale della Funzione Pubblica cislina lancia l'allarme: «È giunto il momento di mettere ordine al sistema»

di Redazione Web

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Si chiama “dumping salariale”, ossia un’applicazione al ribasso dei salari. La mobilitazione nazionale della Triplice del 27 settembre che si è svolta anche in Calabria ha riacceso i riflettori su «un fenomeno molto diffuso anche in Calabria», denunciano in sindacati.

Contratti sanità privata, la denuncia della Cisl

«Praticato nelle strutture della Sanità privata e in particolare nelle Rsa, costringendo i lavoratori a un carico di lavoro eccessivo: ore lavorative che non figurano in busta paga, personale spesso adibito a mansioni e livelli di responsabilità non rientranti nel profilo professionale rivestito». Ne ha parlato sul numero in edicola domenica scorsa, 8 ottobre, di Avvenire di Calabria Luciana Giordano, segretario generale della Cisl Fp Calabria.


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Nella sua intervista, la sindacalista della Cisl ha spiegato come questo fenomeno abbia ripercussioni anche sulla carriera stesa dei lavoratori. «Scarse - ha detto - sono le possibilità di carriera e di valorizzazione professionale per questo personale. Molti diritti e tutele vengono negati o interpretati come concessioni (ferie, permessi, buoni pasto, ecc... ) Risulta difficile finanche individuare i contratti collettivi nazionali applicati nelle strutture della Sanità privata e peggio ancora nelle Rsa. All’incontro del 4 ottobre con il Sub Commissario Esposito, abbiamo chiesto alla Struttura commissariale di censire tutte le Strutture della Sanità privata e le Rsa e di verificare quale Ccnl applicano».

Troppe disparità tra pubblico e privato e tra Nord e Sud

Troppe disparità, dunque «soprattutto nel raffronto con il settore pubblico», aggiunge Giordano. «Ma qualche disparità si registra anche nel trattamento giuridico ed economico attuato fra strutture private del Sud e del Nord».

Non mancano le richieste di confronto. Grazie alla mobilitazione del 27 settembre, ma anche dei mesi scorsi, riferisce la segretaria generale della Cisl Fp calabrese, «a livello nazionale è stato sottoscritto l’Accordo ponte per il superamento del Ccnl Aiop Rsa, ottenendo più diritti e incrementi retributivi per il personale delle residenze assistenziali. Ma l’aspetto più importante è aver ottenuto l’apertura di un tavolo di negoziazione per la stipula di un contratto unico di Settore con le organizzazioni sindacali comparativamente e maggiormente rappresentative».


PER APPROFONDIRE: Sanità in Calabria, tra nuove nomine e riforme in itinere


«Risultato che dobbiamo ottimizzare e rendere esigibile anche e soprattutto qui in Calabria. È fondamentale - afferma infatti Giordano - che la Regione conceda gli accreditamenti solo alle strutture che si impegnano ad applicare i contratti sottoscritti con il sindacato maggioritario e quindi con le sigle confederali.

La Sanità resta ancora la priorità

È emerso anche al Festival delle Regioni, dove - ricorda la stessa Giordano - «molto spazio è stato dedicato al delicato tema della Sanità, definita "patrimonio prezioso da difendere ed adeguare" dal nostro amato Presidente della Repubblica. I fatti però dicono altro, visto che la Nadef ha previsto un taglio di due miliardi sul SSN».

«Le risorse finanziarie servono e in questo momento storico tante sono le risorse destinate alla nostra Sanità dal PNRR, dal Piano nazionale di equità e salute che destina specifiche risorse per la sanità delle Regioni del Sud Italia e dalla nuova programmazione dei fondi strutturali 2021/2027. Anche le risorse del MES dovrebbero essere sfruttate. Ma se vogliamo davvero ridurre le liste d'attesa, realizzare una sanità di prossimità con un serio ed efficace rilancio della Rete Territoriale, efficientare il Servizio dell'emergenza Urgenza, migliorare l'assistenza e l'accoglienza nei nostri Pronto Soccorso».

«Se vogliamo davvero mettere ordine nel nostro Sistema sanitaria regionale e ridurre la spesa della mobilità passiva - conclude la sindacalista della Cisl -dobbiamo innanzitutto puntare a una organizzazione qualificata, professionale, che valorizzi il merito piuttosto che l'appartenenza ai vari schieramenti politici in gioco. E soprattutto serve reclutare nuovo personale medico, infermieristico, tecnico, amministrativo. E per quest'ultimo fine, si, che servono le risorse e serve superare i limiti alle facoltà assunzionali imposti dalla legislazione nazionale».

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