Reggio Calabria ricorda Gennaro Musella e le vittime delle mafie
L’imprenditore salernitano è stato ucciso il 3 maggio di 42 anni fa a Reggio Calabria, vittima di un attentato della ‘ndrangheta.
Continuità al percorso di recupero e reinserimento dei fratelli detenuti. È quanto si è vissuto nel carcere di Corigliano Rossano grazie anche al contributo dell’Azione Cattolica Diocesana da anni impegnata all’interno del reclusorio, di concerto con l’ufficio del cappellano del carcere diretto da don Clemente Caruso.
Nel campo sportivo della Casa di Reclusione di contrada Ciminata Greco, si è tenuta una manifestazione che ha visto coinvolti i detenuti appartenenti al circuito di Alta Sicurezza, che sono scesi in campo per giocare una partita di pallone con i propri figli.
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L’iniziativa si inserisce nella campagna Europea di sensibilizzazione “Non un mio crimine ma una mia condanna” e per l’Italia nella campagna “Carceri aperte”, nell’ambito della quale si è svolta “La partita con mamma e papà”, promossa dall’associazione “Bambini senza sbarre – onlus”.
La campagna vuole sensibilizzare sul tema dell’inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti i bambini e ha l’obiettivo di portare in primo piano il tema dei pregiudizi di cui spesso sono vittime i bambini che hanno il papà o la mamma in carcere.
La partita di calcio tra genitori detenuti e figli è stata disputata alla presenza dei componenti del nucleo familiare, dando la possibilità a tutti i soggetti coinvolti di condividere un momento di socialità utile a mantenere e rinforzare il legame genitoriale.
PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, impegno per i detenuti: intesa arcidiocesi – carcere
Ad animare alcuni momenti della partita l’associazione Alma, impegnata nella clownterapia, che ha organizzato giochi e intrattenimenti, offrendo il proprio contributo per regalare ai bambini e alle famiglie momenti di allegria e di serenità.
L’Azione Cattolica diocesana ha offerto a tutti, grandi e piccini, un momento di ristoro, mentre si è registrato grande apprezzamento da parte dei detenuti e dei loro familiari per l’iniziativa che sarà riproposta anche per i detenuti appartenenti al circuito di Media Sicurezza.
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C’è una risposta di prossimità nel territorio di Reggio Calabria che cammina sulle gambe della solidarietà, lontana da ogni forma di finanziamento pubblico da parte degli enti locali, è alimentata grazie alla firma dell’8xmille alla Chiesa Cattolica.