
Autismo e scuola: «Costruire relazioni è il primo passo verso l’inclusione»
La professoressa Annamaria Curatola, docente e formatrice, analizza il significato profondo dell’inclusione scolastica per gli studenti con disturbo dello spettro autistico
Covid. Distanziati per legge: abbracci e intimità a rischio? Addio a strette di mano, carezze e baci. Secondo il Policlinico di Genova si registra un forte calo del desiderio sessuale. Dai diversi lockdown emerge una necessità di riscoprire la bellezza dei rapporti. Legami che meritano più cura.
Dopo due anni di lookdown, quarantene e distanziamento sociale, l’ottimismo iniziale è scemato e le nostre abitudini sono state stravolte mettendo a dura prova le relazioni sociali e, soprattutto, quelle affettive. Sicuramente il mondo virtuale è stato di grande aiuto e, proprio in tempora famis, la creatività ha permesso di individuare modalità nuove per continuare a rimanere connessi. Si pensi, a titolo esemplificativo, ai compleanni dei bambini festeggiati online, con giochi di gruppo sul web e con dolcetti e torta fatti recapitare a domicilio ad ogni invitato. Il mondo virtuale, tuttavia, si è rivelato una chimera tanto che dagli studi emerge che ciò che più manca oggi sono gli abbracci, i baci e tutti quei gesti di prossimità che ci fanno sperimentare il calore umano: una carezza, una stretta di mano, una pacca sulla spalla.
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Lo stravolgimento ha intaccato anche il desiderio sessuale che sembra calato notevolmente. Da una ricerca condotta presso il Policlinico San Martino di Genova sugli operatori sanitari e i loro familiari, è emerso un calo del desiderio sessuale in più dell’80% degli uomini e del 40% delle donne intervistate. Questo virus ci tiene a distanza e intacca il nostro benessere psicofisico, ma la distanza è necessariamente un male? Un sano realismo potrebbe renderci più lucidi nella lettura delle opportunità presenti proprio in ciò che stiamo attraversando. Partiamo da un’altra riflessione: la diffusione pandemica e velocissima del virus è proprio dovuta all’abbattimento di ogni distanza come conseguenza del processo di globalizzazione economica. Il continuo flusso di scambi a livello mondiale ci rende tutti interdipendenti.
Adesso, per lo stesso processo, siamo tutti in pericolo e ci siamo resi conto che ciò che può salvarci è proprio la distanza. Come l’etimologia della parola suggerisce, distanza è lo spazio che intercorre tra due entità. Possiamo dire che non esiste distanza senza l’altro. Ciò che unisce le due entità è la relazione, per questo possiamo definire la distanza come spazio relazionale. Sicuramente vivere lontani a causa del distanziamento sociale non è facile, ma allo stesso tempo è possibile provare a far diventare più significativo quello stesso spazio che sembra separarci. Ci è donata un’opportunità per imparare a modulare gli spazi relazionali e per crescere nella capacità di cura dei legami.
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Proprio ciò che mi separa dall’altro mi permette di esistere come un Io e rafforza la percezione che ho di me stesso. Inoltre, abitare la distanza, ci rende più consapevoli della ricchezza delle differenze, più rispettosi del mistero presente in noi e nell’altro e, tutto questo, accresce il desiderio dell’incontro e il livello di intimità.
Scrive Franco Arminio: «La prima volta non fu quando ci spogliammo/ ma qualche giorno prima,/ mentre parlavi sotto un albero./ Sentivo zone lontane del mio corpo/ che tornavano a casa». L’intimità descritta dal poeta è proprio nutrita da quella distanza che gli permette di stare, sotto un albero, davanti a un Tu in cui ritrovare se stesso e con cui fondersi senza confondersi.
* psicologa e mediatrice familiare
La professoressa Annamaria Curatola, docente e formatrice, analizza il significato profondo dell’inclusione scolastica per gli studenti con disturbo dello spettro autistico
Un evento di riflessione e confronto guidato dallo psicologo Gianni Trudu, promosso dalla Parrocchia Abbaziale S. Maria e i XII Apostoli.
La testimonianza: quando il cammino verso l’adozione diventa un’esperienza di fede e speranza condivisa.