
Oggi come ieri, soprattutto in questo periodo “segnato dalla sofferenza, dall’ansia e dalla morte”, si manifesta la grande devozione verso la Vergine Maria invocata nei titoli più cari al cuore e alla fede dei credenti. Ne è prova, fra le tante, la vicenda legata al “recupero” di un’antica preghiera in lingua siciliana rivolta alla Madonna della Catena perché “possa incatenare questo male che si dimena…”, fatta propria con sollecitudine da don Rocco Suppa, rettore del santuario omonimo di Dinami (VV).
Incaricato il padre domenicano, Giovanni Calcara di curarne una traduzione in italiano, la stessa preghiera veniva pubblicata il 13 marzo nella pagina facebook del santuario, curata da Carmelo Casuscelli. Inoltre il noto settimanale mariano edito dall’editrice San Paolo “Maria con te” nel numero 12 del 22 marzo, così dedicava la copertina “Coronavirus… da Milano a Palermo… l’Italia invoca Maria” e pubblicava la preghiera in questione, dando ulteriore diffusione alla stessa.
Mettendo in evidenza, fra l’altro, anche l’affresco di Palermo, dinnanzi al quale nel 1392 avvenne la liberazione di alcuni innocenti condannati a morte e liberati in maniera prodigiosa dalle catene, per intervento della Vergine Maria.
In tre settimane, con sorpresa di molti, la preghiera sulla pagina facebook è stata raggiunta da oltre 300.000 persone che, vogliamo sperare ottengano da Dio ogni cosa necessaria per recuperare la serenità del cuore, la salute del corpo, la speranza del futuro.
Padre Giovanni Calcara o.p.
Oh Santissima Matri divina,
ca ri cielu e terra siti la riggina,
c’è stu mali ca camina
ncatinatilu ca vostra catina.
Mannatilu luntanu luntanu
E cu li vostri manu forti,
chiuritici li porti,
lu vostru mantu ni cunsola,
nuatri intra e stu mali fora!
O Santissima Madre divina
Che di cielo e terra siete la regina,
c’è questo male che si dimena
incatenatelo con la vostra catena.
Mandatelo lontano lontano,
e con la vostra mano forte
chiudetegli le porte.
Il vostro manto ci consoli
noi dentro, e questo
male resti fuori.