Reggio Calabria, 50 anni fa le prime due lauree: il racconto di uno dei protagonisti
Renato Laganà ripercorre l’emozione di quel giorno che ha aperto una nuova fase per il futuro di generazioni di giovani reggini.
Venerdì 29 marzo, su iniziativa del professore Guerino Nuccio Bovalino, presso l’Università per Stranieri di Reggio Calabria si è parlato di Medio Oriente e cristiani perseguitati con il giornalista Sebastiano Caputo, ormai uno dei massimi esperti in materia nonostante la giovanissima età. Classe 1992, Caputo è già direttore de lintellettualedissidente.it, uno dei giornali online più seguiti in Italia; è presidente della Fondazione umanitaria Sos cristiani d’Oriente; ed in questi anni ha maturato la sua esperienza e conoscenza del Medio Oriente facendo il report direttamente in questi Paesi, in particolare durante gli anni di guerra in Siria.
Relativamente a questa esperienza in Siria, molto interessante è stato l’intervento dell’ospite il quale ha messo in rilievo come i media occidentali, durante la guerra che ha sconvolto questo Paese negli ultimi anni, non ha offerto un servizio di informazione reale ma si è prestato ad un opera di propaganda. Nei sui libri e nei suoi servizi giornalistici nati sul campo, Caputo ha sempre messo in rilievo come lo scenario siriano sia stato e continua ad essere un tremendo gioco di interessi geopolitici di cui a farne le spese sono solo le popolazioni ed in particolare i cristiani che vivono queste zone.
L’esperienza professionale sul campo ha portato Caputo a conoscere direttamente l’associazione francese “Sos cristiani d’Oriente” che in Siria, come in altre terre del Medio Oriente, da anni cerca di sostenere la presenza della Croce in queste terre che sono state la culla del cristianesimo stesso e la cui esistenza oggi è messa a rischio da molti fattori. Da questo incontro è nata l’omonima Fondazione, ramo italiano di questa organizzazione che da circa un anno a questa parte sta consentendo a volontari italiani giovani e meno giovani di raggiungere le missioni umanitarie in Siria, Iraq, Libano, Giordania ed Egitto. La peculiarità di questa associazione caritatevole è quella di unire all’apporto materiale anche quello umano. Scopo delle missioni, infatti, non è solo ricostruire dalle macerie delle guerre e delle persecuzioni, ma soprattutto è quello di risanare un tessuto sociale ferito portando un contributo umano di relazioni. La prima necessità che hanno i cristiani orientali è quello di rinsaldare i rapporti comunitari fino anche a ricostruire un ponte fra Oriente ed Occidente.Renato Laganà ripercorre l’emozione di quel giorno che ha aperto una nuova fase per il futuro di generazioni di giovani reggini.
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