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Il 25 aprile tra passato e presente
Dal 6 al 12 febbraio si svolge la 24ª Giornata di Raccolta del Farmaco. Un momento anche di riflessione che va oltre la raccolta materiale di medicinali da destinare a famiglie e persone più bisognose.
Le difficoltà economiche riguardano ormai tutte le famiglie, povere e non povere, ma quelle povere risentono maggiormente della crisi che dura da anni e dell’inflazione degli ultimi mesi. È stato questo tra gli spunti di riflessione di un incontro che si è svolto a Reggio Calabria, promosso dalla Caritas diocesana insieme al Banco farmaceutico.
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Si è parlato di prossimità sanitaria, ma anche dell'iniziativa che vede già mobilitati in riva allo Stretto in tanti, tra farmacie e volontari. In quei giorni, intanto, per chi volesse dare il proprio contributo, i cittadini potranno recarsi nelle farmacie aderenti e donare farmaci senza obbligo di ricetta agli enti del territorio che assistono persone bisognose.
La povertà sanitaria negli ultimi anni è notevolmente cresciuta. Basti pensare che nell'ultimo anno (il riferimento è al 2023), in Italia ha colpito 427.177 persone. Oltre il 10 per cento in più rispetto al 2022. Secondo il proprio organo di ricerca l'OPSan, la Fondazione Banco Farmaceutico Onlus ha rilevato un aumento della spesa farmaceutica a carico delle famiglie, particolarmente colpite dall'aumento del caro-vita.
«Il servizio Caritas di Prossimità sanitaria opera in stretta collaborazione con il Banco farmaceutico per far fronte alla povertà sanitaria del nostro territorio». Ha sottolineato Annunziata La Rocca, responsabile dei percorsi sanitari della Caritas diocesana di Reggio Calabria Bova, durante il convegno dal titolo «Custodire l’ideale per continuare a compiere il bene» ospitato sabato 20 gennaio al Seminario arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria.
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All’incontro, promosso dall’arcidiocesi regginabovese, insieme a Caritas e Banco farmaceutico, si è parlato di assistenza ai più bisognosi e lanciata appunto la campagna di raccolta farmaci, in occasione della Giornata nazionale promossa dal Banco farmaceutico che si dilaterà dal 6 al 12 febbraio anche in riva allo Stretto. Insieme a La Rocca, ha relazionato Giuseppe Muscianisi, responsabile dell’associazione di Reggio Calabria.
L’incontro è stato moderato dal direttore della Caritas diocesana, Mariangela Ambrogio che ha sottolineato come l’invito rivolto ai presenti e agli intervenuti non è stato una formalità, «ma rappresenta le relazioni che attraverso il “prenderci cura” abbiamo tessuto. È un giorno - ha aggiunto - per dire grazie ma anche per sensibilizzare alla donazione del farmaco. Chi è povero di pane, di vestiti, spesso è povero di salute», ha chiosato.
A porgere i saluti, l’arcivescovo metropolita di Reggio - Bova e presidente Cec, monsignor Morrone, all’incontro è intervenuto anche Sergio Daniotti, presidente del Banco farmaceutico nazionale.
«Il banco farmaceutico è presente a Reggio Calabria dal 2010 e in questi ultimi anni è andato sempre a crescere», ha spiegato Muscianisi. Nel 2023 - ha ricordato - «sono state coinvolte quarantaquattro farmacie con undici enti assistenziali e più di centocinquanta volontari con una raccolta totale di duemila ottocento confezioni di farmaci, poi affidati agli enti caritatevoli per distribuirli ai bisognosi del nostro territorio».
Al di là dei numeri, ha evidenziato Sergio Daniotti, presidente nazionale del Banco farmaceutico, ciò che emerge è che «tante persone in condizioni di povertà non riescono ad accedere alle cure non solo perché non hanno risorse economiche, ma anche perché, spesso, non hanno neppure il medico di base, non conoscono i propri diritti in materia di salute, o non hanno una rete di relazioni e di amicizie che li aiuti a districarsi tra l'offerta dei servizi sanitari».
Rispondere al bisogno farmaceutico delle persone indigenti è una mission che ben si sposa con il prezioso servizio da anni svolto da Caritas. Lo ha ben ricordato la dottoressa La Rocca nel suo intervento.
«La Caritas diocesana, insieme all’intera Chiesa reggina, ha cercato di dare una risposta cristiana in un tempo così difficile a quelle che sono le nostre povertà, sperimentando e promuovendo i percorsi sanitari alternativi per gli ultimi, per gli homeless del nostro territorio», ha detto.
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Questi percorsi sono costituiti da iter diagnostici e terapeutici «garantiti da una rete di servizi gratuiti facilmente accessibili alle fasce più deboli del nostro territorio». «Hanno quattro obiettivi ben precisi», ha aggiunto La Rocca: «promuovere una medicina di genere, umana ed inclusiva, che metta al centro la dignità della persona affetta da patologia che vive in uno stato di estrema povertà; dare una risposta concreta ed immediata all’emergenza sanitaria dei poveri del nostro territorio; educare alla salute. Il quarto è ultimo obiettivo è riconoscere e tutelare il diritto alla salute di tutti».
Monsignor Morrone, nel prendere la parola ha ribadito l’importanza dell’advocacy e del lavorare insieme. Il presule ha rinnovato l’invito alla «corresponsabilità» e «al dovere dei cristiani ad abitare la polis».
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«Come cristiani siamo chiamati a metterci al servizio ciascuno con le nostre competenze, concretizzando il Vangelo». Il presule, inoltre, ha ringraziato il presidente del Banco farmaceutico per il prezioso servizio svolto insieme a Caritas e i medici e farmacisti presenti, per la cura che prestano al prossimo.
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