Avvenire di Calabria

Dall'ascolto dei bisogni, alle progettualità didattiche innovative. Ecco modelli e strategie per affrontare le principali emergenze educative in territori a rischio devianza e marginalità

In Calabria l’innovazione diventa “arma” contro la dispersione scolastica: parla la preside Simona Sapone

La dirigente scolastica della periferia nord di Reggio Calabria: «Noi scuole di periferia investiamo in tecnologie e nuovi progetti formativi per offrire ai nostri ragazzi opportunità per il futuro»

di Francesco Chindemi

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«La dispersione scolastica rappresenta una sfida educativa importante. È un fenomeno complesso, che può manifestarsi in diverse fasi del percorso scolastico e tradursi in abbandono, uscita precoce dal sistema formativo, assenteismo o accumulo di lacune» afferma Simona Sapone, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Radice-Alighieri” di Catona. La sua scuola opera in un territorio che comprende il quartiere di Arghillà, una delle cosiddette “aree a rischio” di Reggio Calabria, dove il fenomeno assume contorni ancora più preoccupanti. «Povertà, instabilità familiare, bullismo e difficoltà di apprendimento incidono sull’impegno scolastico e sulla crescita dei ragazzi».

Come coinvolgere le famiglie, specialmente in contesti periferici, per affrontare le sfide educative e contrastare la dispersione?

L’Istituto comprensivo che dirigo ha sempre adottato strategie per coinvolgere le famiglie nel contrasto alla dispersione scolastica. Oltre a orientamento e comunicazioni tempestive, garantiamo piena disponibilità da parte mia, del corpo docente e del personale Ata all’ascolto, al sostegno e al supporto delle famiglie.



Offriamo sportelli dedicati e docenti esperti in settori chiave come bullismo, inclusione ed educazione civica. Organizziamo inoltre convegni e corsi di formazione su temi come legalità, cyberbullismo, affettività ed emozioni, promuovendo il loro coinvolgimento attivo nella vita scolastica.

Quali iniziative specifiche ha avviato il suo Istituto Comprensivo per combattere la dispersione e quali hanno avuto maggior successo?

Tra le priorità, c’è quella di garantire a tutti gli alunni, specie quelli più svantaggiati, il successo formativo e scolastico anche attraverso il potenziamento delle competenze digitali. Abbiamo attivato diversi progetti in collaborazione con esperti interni ed esterni, affrontando temi come bullismo e cyberbullismo, robotica, coding, teatro, lingua inglese, lettura e musica.


PER APPROFONDIRE: Formazione e opportunità: «Così contrastiamo l’emigrazione dei giovani talenti e favoriamo l’occupazione»


I fondi del Pnrr hanno permesso di migliorare le dotazioni tecnologiche e offrire agli studenti un’alternativa più coinvolgente allo studio tradizionale. La scuola dispone di laboratori Stem e informatici, un’aula immersiva, un Podcast, una DigitalBoard in ogni aula e una biblioteca per incentivare la lettura. Accordi con enti e associazioni arricchiscono l’offerta. Le iniziative digitali restano le più apprezzate.

Nel contrasto alle povertà educative, quanto conta la collaborazione con le altre istituzioni e realtà associative del territorio nel contribuire a costruire un progetto di vita per gli alunni? Cosa si può migliorare?

La collaborazione con istituzioni, associazioni ed enti è essenziale, perché la scuola da sola non basta. Lavorare in sinergia, coinvolgendo anche le famiglie, favorisce la crescita di giovani istruiti e competenti, pronti ad affrontare le sfide del mondo del lavoro, in Italia e all’estero. Queste partnership offrono ai ragazzi preziose occasioni di confronto e crescita in contesti extrascolastici. C’è sempre margine di miglioramento, ma ritengo soddisfacenti i risultati ottenuti finora.

Secondo lei, qual è un’altra sfida educativa più urgente che il mondo della scuola deve affrontare oggi?

n’altra sfida è sicuramente quella relativa all’Intelligenza Artificiale e all’uso dei telefoni. Come sappiamo, la nuova Legge dispone il divieto di utilizzo in classe del telefono cellulare, anche a fini educativi e didattici, per gli alunni dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado, ma la Scuola ha anche il compito di informare e formare gli studenti sui pericoli, oltre che sulle opportunità, che si nascondono in Rete. L’IA è la nuova sfida che la Scuola deve affrontare. Formazione e competenza digitale sono le qualità richieste per lavorare sfruttando al meglio questa nuova intelligenza. Credo inoltre che, se utilizzata correttamente, l’IA darà un valido contributo alla Scuola.

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