Avvenire di Calabria

Amico degli orfani, oggi direttore dell’”Opera Antoniana” di Reggio

Don Domenico Crucitti ricorda i suoi 50 anni di sacerdozio

Parroco della chiesa di Sant'Antonio

Redazione Web

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Cinquant’anni anni di sacerdozio sono una bella tappa e una buona occasione per fermarsi un pò per una verifica e un sentito grazie al Signore unito alla richiesta di perdono. La mia vocazione al sacerdozio parte dai miei primissimi anni all’interno di una famiglia numerosa e profondamente cristiana. Mia mamma quando avevo ancora pochi anni mi portava abitualmente alla Messa domenicale nella vicina parrocchia dello Spirito Santo e ben presto, già a sei anni, ho cominciato con gioia a fare il chierichetto. Per le scuole elementari sono stato iscritto all’Istituto orionino “San Prospero”, dato che mio papà da manovale lavorava anche per la sistemazione di quell’istituto. Posso rileggere questi anni come un cammino provvidenziale: il direttore di allora, don Arturo Filippini, tra circa 200 ragazzi che frequentavano, ne aveva individuati alcuni ai quali ha fatto la proposta di seguire il Signore in maniera particolare e in me è scattato il desiderio di essere come lui, che spendeva tutta la sua vita per noi ragazzi, senza badare a difficoltà, sacrifici e orari. Dopo tutto il percorso filosofico e teologico sono stato ordinato sacerdote nel Santuario di Sant’ Antonio da monsignor Giovanni Ferro. I miei 50 anni di sacerdozio sono inscindibili dalla mia vita di religioso (in questo anno compio anche 60 anni di vita religiosa). Nella famiglia di don Orione ho vissuto, e vivo, intensamente esperienze nelle varie opere alle quali sono stato destinato a Messina, Roma, Napoli e adesso a Reggio Calabria. Ringrazio sempre il Signore del fatto di aver potuto vivere a Roma (ove mi trovavo per gli studi teologici alla Gregoriana) la grande primavera del Concilio Ecumenico Vaticano II. Ho avuto anche la fortuna, per la stima dei superiori e dei confratelli, di partecipare ai momenti più importanti della vita della nostra famiglia religiosa in ben sette capitoli generali, facendo esperienza di internazionalità. Ricordo soprattutto quello del 1981 nel quale, in fedeltà alle indicazioni del Concilio, abbiamo aggiornato, rifacendole completamente, le nostre Costituzioni: rileggendole anche adesso ringrazio il Signore della ricchezza e della attualità che traspirano. Lo Spirito Santo veramente ha guidato il nostro lavoro. Momenti particolarmente significativi dello sviluppo della congregazione, nei quali sono stato coinvolto, sono stati poi quelli che ci hanno portato alla riscoperta della vocazione dei laici culminata nella costituzione del “Movimento laicale orionino”, come terzo ramo dell’albero della congregazione di don Orione, nel 1997. Quanto ho ricevuto in questi anni di vita religiosa e sacerdotale dai confratelli delle varie comunità, dai tanti collaboratori delle varie opere, da tutti gli assistiti e dalle tante persone incontrate! A tutti anzitutto il mio grazie ma anche le mie scuse per le risposte non sempre all’altezza.

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