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Così come avviene ad inizio di nuovo anno scolastico, si riaccendono i riflettori sulle vecchie questioni e le tante criticità irrisolte. Tra queste, nonostante i tanti passi avanti fatti negli ultimi anni, c'è il nodo dell'edilizia scolastica e in Calabria, così come in altre aree del Paese e non solo del Mezzogiorno, non mancano situazioni di precarietà in termini di sicurezza. Questo, è quanto emerge dall'analisi dei dati recentemente raccolti nel report elaborato da Cittadinanzattiva e dal portale Open data.
Certificati di agibilità inesistenti, piani della prevenzione incendi non attuati sembrano essere la regola in un panorama infrastrutturale che, per una percentuale molto alta, vede le scuole calabresi costruite prima degli anni settanta. Sulla questione tornano anche i sindacati di categoria. In particolare Maria Elena Senese, segretario generale della FenealUil (Federazione nazionale dei lavoratori edili) della Calabria, parla di «situazione inaccettabile», segnalata da tempo.
Insomma, concentrare forze e risorse sulla sicurezza scolastica è un dovere, così come un peccato dover vedere svanite le opportunità legate all'impiego dei fondi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). «Con questi finanziamenti, attualmente - ancora la sindacalista - sono solo 16 i progetti di nuove scuole finanziati in Calabria, con il record negativo della provincia di Reggio Calabria che si è vista finanziare un solo progetto».
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La Calabria, secondo la segretaria della FinealUili «ha bisogno di un nuovo piano infrastrutturale scolastico che, segua le indicazioni dell’Unione europea, sia finalizzato alla costruzione di nuovi edifici scolastici e faccia, concretamente, delle scuole luoghi di inclusione e apprendimento moderni ed efficienti».
I dati pubblicati da Cittadinanzattiva e raccolti dal portale Open data sulle scuole aiutano, in qualche modo, a comprendere l'attuale situazione dell'edilizia scolastica in Calabria. In particolare, nella regione, ci sono oltre duemila scuole presenti su tutto il territorio. Di queste, 1286 - oltre la metà - sono costruite il zona 1 per quanto riguarda il rischio terremoti, mente le restanti 864 sono realizzate in zona 2.
Al di là di questo primo elemento, solo una percentuale esigua di scuole ha un certificato anti incendio: il 18,75%. Mentre sono solo 461 gli edifici scolastici che hanno una mensa e, allo stato attuale, ammontano a 80 gli interventi approvati, per un montante di quasi 30 milioni di euro, che dovrebbero portare alla costruzione di 46 nuove mense, alla demolizione, ricostruzione e ampliamento di 11 strutture di refettorio e alla riqualificazione e riconversione di altre 23.
Per la messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole, invece, la Calabria avrà una dote di 34 milioni di euro su un plafond di risorse che ammonta a quasi 4 miliardi di euro.
Ad oggi, infatti, in Calabria solo 175 scuole (l’8,2% del totale) ha avuto interventi di adeguamento sismico; 28 scuole (solo l’1,3%) hanno ricevuto interventi di miglioramento sismico e 259 edifici scolastici (pari al 12,2% del totale) hanno registrato una progettazione antisismica.
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Questi fondi serviranno a finanziare l’adeguamento e il miglioramento sismico di 10 scuole in tutta la regione; l’efficientamento di 3 istituti scolastici e la demolizione e ricostruzione di 5 strutture.
In questo quadro, continua Senese, «riprendiamo la segnalazione fatta dal mondo associazionistico e ci chiediamo che fine abbia fatto la mappatura satellitare delle scuole volute dal ministro Bussetti. Ma non solo, ciò che ci preoccupa è anche che l’osservatorio nazionale sull’edilizia scolastica si sia riunito una volta sola e lo abbia fatto nel lontano 2021».
Da qui la convinzione che per superare le attuali criticità nel campo dell'edilizia scolastica in Calabria, «sia determinante pensare anche al futuro delle nostre scuole, oltre il Piano nazionale di ripresa e resilienza, e pensare di dare continuità ai fondi per l’edilizia scolastica andando ad intercettare altri canali di finanziamento».
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