Avvenire di Calabria

Ecco il punto della situazione in riva allo Stretto dopo la grave siccità registrata lo scorso anno

Emergenza idrica, più acqua per Reggio: estate meno critica

Parla Franco Barreca, consigliere delegato al settore idrico: «Rispetto allo scorso anno la situazione è migliorata, ma servono investimenti»

di Francesco Chindemi

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Dopo la grave siccità dello scorso anno, Reggio Calabria affronta l’estate con maggiore fiducia. Le piogge degli ultimi mesi hanno migliorato le riserve della diga del Menta, permettendo una gestione più stabile. Tuttavia, resta alta l’attenzione: sprechi, allacci abusivi e una rete colabrodo — con perdite stimate fino al 40% — continuano a pesare sul sistema. 

Acqua, estate meno asciutta ma l'attenzione a Reggio Calabria resta massima

Dopo un 2024 segnato da una grave crisi idrica, con pozzi e sorgenti in secca e riserve ai minimi storici, il Comune di Reggio Calabria si prepara a gestire l’estate con maggiore fiducia. Ne abbiamo parlato con Franco Barreca, consigliere comunale delegato al settore idrico, che fa il punto su risorse disponibili, collaborazione con Sorical, lotta agli allacci abusivi e investimenti futuri.

Rispetto allo scorso anno, che estate si prospetta per la città di Reggio Calabria sul fronte idrico?

Lo scorso anno abbiamo affrontato una crisi idrica grave: la diga del Menta era quasi a secco dopo un anno senza piogge, e tutte le principali fonti, tra cui sorgenti e pozzi, erano esaurite. È stata una prova difficile, ma l’abbiamo gestita con determinazione. Con il vicesindaco Brunetti e il dottor Richichi, responsabile del settore ambiente, abbiamo potenziato il parco mezzi acquistando due autobotti da 10.000 litri, visto che avevamo solo un mezzo da 4.000 litri, ormai obsoleto.



Questo ci ha permesso di intervenire subito, sfruttando i pozzi ancora attivi. Quest’anno la situazione è molto diversa: la diga è in buone condizioni e potremo garantire l’approvvigionamento anche alle attività commerciali, assicurando continuità e serenità nei periodi di maggiore richiesta.

Due anni fa il subentro di Sorical. Come sono i rapporti con il nuovo gestore?

Entriamo al terzo anno di gestione. È importante chiarire ai cittadini che non intendiamo scaricare su Sorical le responsabilità: l’amministrazione continua a collaborare attivamente, con un rapporto molto costruttivo. Abbiamo lavorato insieme per intervenire in zone particolarmente critiche, come Sant’Andrea e Aretina, dove ci sono stati gravi disagi.


PER APPROFONDIRE: Emergenza idrica, confronto in Prefettura a Reggio Calabria: «Più controlli e soluzioni strutturali»


Sorical sta ultimando i lavori per garantire una continuità idrica tramite le rete, senza dover ricorrere alle autobotti. Insieme al sindaco, abbiamo già svolto diversi incontri con Sorical e continueremo a farlo per gestire al meglio eventuali emergenze.

Anche le ordinanze di non potabilità sono state al centro del dibattito lo scorso anno. Cosa è cambiato da allora?

È cambiato molto. Alcuni serbatoi, in passato non potabili per via delle pessime condizioni, sono stati riqualificati. Grazie a un investimento di quasi 4 milioni e mezzo di euro con fondi React-EU, abbiamo sistemato diversi impianti. Oggi molte ordinanze di non potabilità, come quelle che riguardavano la zona di Eremo, sono state revocate grazie alla sostituzione delle condotte e all’analisi e potabilizzazione dell’acqua.

Sulla lotta agli allacci abusivi, la collaborazione tra Comune e Sorical continuerà?

La responsabilità principale ora è in carico a Sorical. Grazie a strumenti di rilevazione e analisi dei consumi, è possibile individuare allacci abusivi confrontando i dati di portata e di utenti registrati. Inoltre, con l’imminente sostituzione di tratti di condotta, emergeranno con chiarezza le utenze irregolari, che verranno automaticamente escluse. Questo comporterà un notevole risparmio e una gestione più equa dell’acqua. Oggi, in molte aree rurali dove non sono possibili controlli capillari, purtroppo si verificano ancora situazioni di abuso. Con i nuovi interventi, sarà più facile porvi fine.

In termini di sensibilizzazione dei cittadini, cosa può fare l’amministrazione comunale?

Possiamo fare appelli pubblici, diffondere comunicati e promuovere comportamenti corretti, ma abbiamo pochi strumenti coercitivi. Abbiamo più volte invitato i cittadini ad evitare allacci abusivi e rivolgersi invece al Consorzio per attivare regolarmente un contratto d’uso agricolo, con un costo simbolico di circa 100 euro. Questo permetterebbe di irrigare legalmente i propri campi. Purtroppo, molti non lo fanno, danneggiando se stessi e l’intera collettività.

Il dialogo con la Regione e con Arrical per il miglioramento della rete idrica cittadina sta portando a risultati?

Portare avanti il dialogo sarà compito del neo-assessore Filippo Burrone, che sta entrando nel vivo del suo incarico. Arrical ha pianificato un investimento di 1 miliardo e 300 milioni per tutta la Calabria, destinati al rinnovo delle condotte. Solo a Reggio abbiamo circa 900 km di condotte pubbliche e tra 7.000 e 8.000 km di condotte private collegate. Stimiamo perdite fino al 40% dell’acqua immessa. Serve un grande investimento e una programmazione di lungo periodo, almeno 10-15 anni, per sostituire l’intera rete cittadina e fermare queste perdite invisibili che rischiano di danneggiare anche le strutture edilizie.

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