Avvenire di Calabria

Il primo cittadino di Reggio Calabria suona la carica durante l'ultimo consiglio comunale

Falcomatà boccia l’emendamento-D’Ascola: «Inaccettabile»

Federico Minniti

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Consiglio Comunale di Reggio Calabria: si torna a parlare del declassamento dell'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati alle mafie che nella sua sede reggina perderebbe lo status di fulcro direttivo ad appannagio di uno spostamento presso gli uffici del ministero dell'Interno a Roma.
Sul punto è intervento Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, ancora una volta criticando aspramente la misura prevista dal "suo" Partito Democratico. Sul patibolo l'emendamento firmato da Giuseppe Lumia (Pd) che avrebbe di fatto sancito un allargamento a più sedi periferiche. "La motivazione è risibile - avrebbe detto Falcomatà secondo quanto riportato da alcuni organi dell'informazione online - a perderci sarebbe solo la città di Reggio Calabria.Occorre fare un investimento sul territorio".
Poco incline alla concordia extra-partitica è stata poi l'affermazione sull'emendamento del senatore reggino D'Ascola: "Non possiamo accettarlo. Ognuno deve fare la propria parte. Se lo Stato va via da Reggio, lasciamo il campo sgombro alla 'ndrangheta".
Un Falcomatà ancora critico quindi verso il Pd anche negli alti temi affrontati, su tutti quello legato alla macchina dell'accoglienza con l'annuncio di un consiglio comunale aperto ad hoc. Intanto la cittadinanza è convocata per un'assise partecipata su un altro nodo spinoso: l'Aeroporto dello Stretto. L'appuntamento è per giovedì 22 giugno alle 10.

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