
Bergamotto, il presidente del Consorzio Pizzi: «Tesoro da difendere, Reggio Calabria profuma il mondo»
Il presidente del Consorzio di Tutela del Bergamotto di Reggio Calabria, Ezio Pizzi, ripercorre i
Cosa significa essere mamma al servizio della fragilità? È un’altra faccia della maternità. Damiana Falcone, mamma reggina che ha affrontato la prematurità e poi la disabilità del suo secondo genito, Francesco, condivide con noi la sua testimonianza, proprio nel giorno dedicato alla festa della mamma.
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«Dalla lotta contro le complicazioni di una nascita anticipata, alla successiva scoperta della sua sindrome di Down, essere mamma al servizio della fragilità è stata un’avventura nuova. C’era da capire come crescere un bambino dalle caratteristiche così particolari», afferma Damiana che oltre a condividere la propria testimonianza, coglie l'occasione per lanciare un messaggio ad altre donne che si trovano ad dover affrontare difficoltà legate all'essere madri.
👇 Ascolta l'episodio del Podcast Good Morning Calabria in cui Damiana condivide la sua testimonianza
L’unica domanda ai medici riguardava le eventuali implicazioni sulla salute del bambino correlati alla sindrome di Down. La risposta positiva è stata un sollievo inaspettato. La preoccupazione più grande, in realtà, riguardava l’effetto che la presenza di questo fratello definito speciale - anche se è un termine che non mi piace - avrebbe avuto sulla vita della sorellina più grande, Alessia, che all’epoca aveva appena sette anni.
Ho cercato di trovare le parole giuste e non è stato difficile. Abbiamo vissuto la nostra vita familiare giorno per giorno con naturalezza, come si fa quanto arriva un nuovo bambino e deve crescere dal punto di vista psicofisico.
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L’abbiamo affrontata con un ritmo normale, poi arricchito anche dalle successive esperienze che hanno visto la mia famiglia coinvolta in ambito sociale e associazionistico. In particolare, per Francesco gli scout in questi ultimi anni hanno svolto un ruolo cruciale nel contribuire a sviluppare la sua autonomia.
La difficoltà maggiore l’abbiamo riscontrata in ambito scolastico. Il rapporto di mio figlio con compagni e docenti è eccezionale. I limiti sono nella didattica. C’è ancora difficoltà a capire che tutti i ragazzi hanno bisogno di sviluppare le loro capacità e vanno aiutati in questo.
Niente di tutto questo. Sono semplicemente una madre che vive ogni giorno con amore e dedizione la crescita dei propri figli indipendentemente dal numero dei loro cromosomi. Faccio del mio meglio, conciliando impegni familiari e professionali in modo normale. Ciò che è poi l’aspirazioni di ogni genitore.
Essere mamma di Francesco mi ha insegnato quanto sia importante non isolarsi. Condividere le proprie paure aiuta a superarle. Ho sperimentato tante realtà associative capaci di supportarti. Aprirsi aiuta ad affrontare le sfide con maggior coraggio e fiducia, ma anche normalità.
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