Avvenire di Calabria

Flash-mob del Coordinamento Diocesano Sbarchi in piazza Italia

Sarà un appello silenzioso contro l'indifferenza

di Redazione Web

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"L’urlo della vita e l’indifferenza che uccide"

Il Coordinamento Diocesano Sbarchi ha organizzato per il prossimo giovedì 21 marzo alle 18:30 in Piazza Italia un flash-mob dal titolo “L’urlo della vita e l’indifferenza che uccide”.


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Per sensibilizzare le coscienze sulla situazione insostenibile dei migranti che continuano a morire nel Mediterraneo e per le vittime delle guerre in corso. L’invito alla partecipazione è rivolto a tutta la cittadinanza reggina. Una scelta, spiega il Coordinamento Diocesano Sbarchi per «cominciare ad alzare la voce come fedeli, come persone di chiesa».

Una chiesa che, come dice papa Francesco è chiamata ad essere in uscita e non ripiegata su sé stessa. Sarà un appuntamento silenzioso ma che vuole fare tanto rumore. Un invito a fermarsi e riflettere su tutto quello che sta accadendo proprio alle porte di casa nostra. Ormai non si parla più delle vittime del mare e nemmeno di quelli delle guerre. Non è una cosa normale per una società sana. I dati recentemente diffusi ad esempio sui bambini vittime dei bombardamenti nel conflitto in Medioriente sono a dir poco raccapriccianti. I naufragi restano il quotidiano. Ma il tempo di un click poi tutto torna nell’oblio.

Il pensiero va a don Primo Mazzolari e al suo «io mi impegno» nella speranza che questo diventi presto un «noi ci impegniamo». Un «I care» contro il girarsi dall’altra parte facendo finta che il problema non esista. Certo difficile pensare per un comune cittadino di poterlo risolvere da solo, ma insieme è possibile fare la differenza.


PER APPROFONDIRE: Torna a Reggio Calabria l’appuntamento con le uova di Pasqua dell’Ail


Don Italo Calabrò in questa terra lo aveva già detto: «nessuno escluso mai». E la risposta davanti a simili drammi può essere solo quella di un «andare incontro con amore e tenerezza». Nella speranza, chiosa il Coordinamento Diocesano Sbarchi, che a nessuno venga negato il diritto alla vita, perché di questo si tratta.

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