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Da incompiuta ad opera strategica. Il cantiere per la realizzazione della centrale idroelettrica del Menta, bypassato per consentire l’erogazione dell’acqua alla città di Reggio Calabria, potrebbe presto riaprire. Ciò grazie al finanziamento ottenuto attraverso le risorse del Pnrr. È solo uno degli interventi in programma della Regione Calabria che punta nel giro di un paio d’anni ad incrementare la produzione di energia elettrica sfruttando le risorse idriche e rinnovabili.
Dall'idroelettrico all'idrogeno, c’è una partita importante che la giunta Occhiuto non vuole perdere. «È legata alla rinnovabili e alle concessioni in scadenza nel 2028», spiega ad Avvenire di Calabria l’assessore regionale allo sviluppo economico e attrattori culturali, Rosario Varì.
La Calabria punta sull’idroelettrico per soddisfare il proprio fabbisogno energetico e non solo. «Tra le fonti rinnovabili è una tra le più importanti componenti della nostra regione, insieme all’eolico, al fotovoltaico e alle biomasse», evidenzia ad Avvenire di Calabria Rosario Varì, assessore regionale allo Sviluppo economico e attrattori culturali secondo il quale «la ricchezza d’acqua in Calabria e la presenza di progetti e realizzazioni di invasi che potranno essere avviati ed ultimati nei prossimi anni, lasciano ben sperare sull’incremento della potenzialità e producibilità di energia idroelettrica.
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La Calabria, con i suoi 54 impianti, rappresenta il 4,1% della potenza nazionale ed è attualmente al settimo posto a tra le Regioni italiane. Le regioni alpine del Nord ovviamente sono ai primi posti, mentre nella catena appenninica la nostra regione occupa il secondo posto dopo l’Abruzzo. Rispetto ai fabbisogni, che per la Calabria sono di circa 5000 GWh (gigawatt-ora, ndr) annui, la nostra regione produce circa 16.000 GWh, dei quali circa 4.000 (25%) da fonti rinnovabili, dei quali circa 1.000 di idroelettrico. Il consumo della nostra regione è quindi quasi coperto dalla autoproduzione da fonti rinnovabili ed oltre 11.000 GWh vengono immessi nella rete nazionale per servire altre regioni.
Tutte le vecchie concessioni idroelettriche scadono nel 2028. La nostra regione si deve quindi preparare a gestire le proprie risorse idriche nel modo ottimale, sia ai fini ambientali, sia per il più razionale utilizzo in relazione ai fabbisogni dei diversi comparti. Il nostro approccio è quello di affrontare la materia in modo interdisciplinare, mediante un’attenta analisi dei fabbisogni idropotabili, irrigui, industriali, adeguando le future concessioni idroelettriche ad un’armonizzazione delle diverse esigenze, mettendo al primo posto l’utilizzo idropotabile anche in relazione al cambiamento climatico in corso, prevedendo tuttavia un più efficiente utilizzo irriguo che elimini gli sprechi mediante la modernizzazione dei sistemi colturali e di irrigazione ed infine intervenendo sulle reti, sia idropotabili che irrigue, per ridurre drasticamente le perdite dovute a vetustà e introducendo negli schemi di adduzione i recuperi energetici in modo da ritrarre la massima produttività dalla risorsa idrica canalizzata verso le utenze.
Per l’impianto di Mammola-Grotteria è stata rilasciata l’autorizzazione alla costruzione di 2 impianti idroelettrici per una potenza complessiva di circa 1 megawat, i cui lavori sono in corso. Invece il progetto per la realizzazione della centrale idroelettrica del Menta è stato finanziato nell’ambito del Progetto bandiera del Pnrr per un importo di circa 28 milioni di euro. Le previsioni sono di mettere in funzione la centrale entro 3-4 anni, in modo da incrementare la produzione idroelettrica recuperando energia a beneficio della città di Reggio Calabria e dell’intero territorio, consentendo anche una riduzione dei costi energetici del servizio idrico integrato e quindi un beneficio in termini di riduzione delle componenti di costo energetico sulle tariffe per i cittadini.
Con riguardo al Pnrr, di recente è stata approvata la graduatoria di ammissione di 2 proposte progettuali per un finanziamento di circa 21 milioni di euro relativa all’Avviso pubblico finalizzato alla selezione e al successivo finanziamento di proposte progettuali volte alla realizzazione di siti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse (a tal proposito di veda la nostra proposta per l’area della Liquichimica di Saline, ndr). La scelta della nuova Programmazione regionale 21-27 che ha fatto la Regione Calabria ha come obiettivo la realizzazione di interventi finalizzati a coprire una quota sempre più ampia del fabbisogno energetico tramite fonti “pulite”, interessando sia infrastrutture pubbliche che imprese.
Verranno promosse azioni innovative e sperimentali per favorire da un lato l’autoconsumo termico ed elettrico, integrati con azioni di efficientamento, in edifici pubblici e imprese, dall’altro sulla creazione di Comunità di energia rinnovabile previste per i comuni al di sopra dei 5 mila abitanti in complementarietà con quanto previsto dal Pnrr ed in coerenza con quanto approvato con una specifica legge regionale per la nascita delle comunità energetiche.
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Queste azioni si inseriscono in una strategia complessiva prevista dal nuovo Programma Regionale 21/27 (nell’ambito dell’obiettivo di policy Settore Energia) la cui dotazione finanziaria ammonta a oltre 270 milioni di euro.
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