Avvenire di Calabria

Viaggio nel borgo principe dell’Amendolea dove il tempo pare essersi fermato

Gallicianò, alla scoperta dell’ultima acropoli della Magna Grecia

Uno dei primi insediamenti greci della storia, oggi la chiesa di San Giovanni rappresenta il “cuore” della suggestiva località

di Redazione Web

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È considerato il borgo per eccellenza della Calabria ellenofona. Una vera culla delle radici di questo territorio che riaffiorano agli occhi attenti dei visitatori nei giorni di festa. Come quando, alla vigilia di Natale, un grande falò viene acceso davanti alla porta della chiesa di San Giovanni.

Gallicianò, "patria" dei greci di Calabria

Frazione del comune di Condofuri, il visitatore che vuole visitare questo luogo incantato deve percorrere la fiumara Amendolea dal mare alle colline più alte. Sulla destra, salendo, troverà Bova, fino all’ultima curva che sembra portarlo in un mondo nuovo. Un isolamento se vogliamo, che da un lato ha costretto gran parte della popolazione a raggiungere i paesi del mare, ricchi di più servizi, e che allo stesso tempo, con i circa quaranta “resistenti”, ha permesso che il borgo ellenofono custodisse intatti fino ad oggi i suoi segreti.


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Radici che sono nella lingua parlata all’interno delle piccole case, il famoso greco di Calabria, ma anche nelle musiche, nella cucina, nel suo artigianato, nei suoi riti ancestrali come nei giorni del matrimonio. Non a caso Gallicianò è definito «Acropoli della Magna Grecia», poiché è l’unico borgo tuttora interamente ellenofono.

L'antico borgo greco tra storia, tradizioni e fede

Storia vuole che la sua fondazione risalga al X secolo dopo Cristo, quando l’antica città bizantina di Callicòn, fondata dai romani, viene saccheggiata. La popolazione rimasta decide di trasferirsi in Calabria, fondando Gallicianò. Con i suoi quasi 500 metri di altezza, da allora domina la valle per eccellenza dell’Aspromonte.


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Del borgo principe dell’Amendolea è nota a tutti l’ospitalità. Un’accoglienza che accompagna il visitatore con il suono della tarantella e dell’organetto. Insieme a Condofuri, Roccaforte del Greco, Roghudi e Bova, costituisce l’area della Bovesia, dove appunto risiede la minoranza linguistica ellenofona di Calabria. Un’area che ha assunto per molti secoli il ruolo di vera e propria isola e roccaforte culturale per una serie di motivi, come la precarietà storica dei collegamenti e un entroterra particolarmente impervio.

Il greco di Calabria, qui parlato, è oggetto di studi e ricerche e viene menzionato nel Red Book dell’Unesco sulle lingue a rischio di estinzione, insieme al greco salentino. La sua tradizione, di padre in figlio, è quasi prettamente orale e per gli studiosi, più che di un dialetto del greco moderno, dovuto al distacco dalla madre patria, si tratterebbe di una forma dialettale del greco medioevale o greco bizantino.

Qui, la lingua principale è il greco

La grecità di questi luoghi, inoltre, la si respira nelle iscrizioni in greco che danno il benvenuto a ogni visitatore, nell’accoglienza dei suoi abitanti, nell’ascoltare il suono di questa meravigliosa e antica lingua, oggi riconosciuta come minoranza linguistica. Sulla piazza principale del paese, Platia Alimos, si affaccia la Chiesa di San Giovanni, il santo patrono la cui festa si celebra il 29 agosto, mentre nella parte alta del paese sorge la suggestiva Chiesa ortodossa dedicata alla Madonna di Grecia (Panaghia tis Elladas), con le sue icone di ispirazione bizantina e gli ornamenti caratteristici della tradizione greco-ortodossa.


PER APPROFONDIRE: Minoranze linguistiche: la tutela dell’idioma greco di Calabria inizia a scuola


Imperdibile una visita al piccolo Museo etnografico dedicato a Anzel Bogasàri-Merianoù, filologa greca giunta a Gallicianò negli anni ‘60 per approfondire gli studi sui borghi grecanici della Vallata dell’Amendolea, alla Fontana dell’amore (Cannalo Tis Agapi) e al piccolo teatro dedicato a Bartolomeno I, patriarca di Costantinopoli, da cui ammirare dall’alto il borgo e un magnifico paesaggio sull’intera bovesìa. Un luogo dove il tempo pare essersi fermato.

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