Avvenire di Calabria

Essere genitori oggi è davvero più difficile che un tempo? Ecco alcune testimonianze che aiutano a rispondere meglio a questa domanda

Giornata della Famiglia, essere genitori oggi è trasmettere l’Amore

Dalla comunicazione "diversa" rispetto al passato, alle difficoltà di chi vive la disabilità all'interno del proprio nucleo. La sfida: «Prendersi cura senza ma e senza sé»

di Redazione Web

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Si celebra oggi, 15 maggio, la Giornata internazionale della famiglia. Il tema scelto per il 2023 "Tendenze demografiche e famiglie" invita a riflettere sul ruolo fondamentale della famiglia. Un'occasione, inoltre, per riflettere sulla genitorialità oggi. Vi proponiamo qui di seguito, alcuni contributi.

Genitori al tempo dei social: l'importante è dare l'esempio

Racchiudere il ruolo di genitori in un tempo specifico - quello dell’ oggi non è semplice, di per sé non è facile ricoprirlo ma cercare di collocarlo in un tempo determinato lo è ancora di più. Ognuno di noi nasce figlio e se fortunato anche fratello, cresce accompagnato dalla figura dei propri genitori come punto di riferimento ma non ci si rende conto dell’Amore incondizionato ed immenso che si prova e ti sconvolge la vita quando si diventa genitore.


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Grati, grati a Dio per questo dono meraviglioso, faticoso, a volte fatto di sensi di colpa, preoccupazioni, altre volte grandi soddisfazioni e gioie ma di certo un ruolo molto articolato e ricco di responsabilità. C’è davvero differenza tra l’essere genitore oggi ed esserlo stato nel passato? O forse sono solo delle banali e comuni considerazioni concepite per giustificare le cadute, normali e mai prevedibili.

Probabilmente la nostra infanzia ed adolescenza l’abbiamo vissuta diversamente rispetto ai nostri figli, vi era una vita sociale differente, fatta di giochi all’aperto e risate nelle riunioni anche settimanali di famiglia, ora “va di moda” il web per socializzare e, gli impegni lavorativi, a volte anche fuori sede, determinano ritmi molto differenti a volte parecchio frenetici, contribuendo a far venir meno volte la condivisione di momenti ed esperienze importanti per i nostri figli. Ma davvero è così o viene più facile celarsi dietro queste “giustificazioni” per mettere a tacere il senso di colpa per il poco tempo che si riesce a ritagliare da trascorrere insieme?

Se alla base c’è la volontà di condivisione, di vivere in famiglia anche le cose più “banali” delle quotidianità che banale non lo è mai, questi possono diventare momenti di grazia e di crescita. Non è facile, è vero, per le tante e più differenti motivazioni, ma se alla base vi è il desiderio di essere Famiglia, quindi la volontà di far crescere questo nucleo a cui, a seguito del Sacramento del matrimonio, il Signore dona la grazia dei figli, allora bisogna avere la perseveranza, l’impegno costante nel perseguire quel cammino di fede da cui tutto è scaturito.

Certamente la realizzazione di quel sogno di famiglia tanto desiderato e per grazia di Dio realizzato ha bisogno di essere custodito, curato, preservato quotidianamente, bisogna alimentare nei ragazzi la consapevolezza, la certezza di poter contare sempre l’uno sull’altro. Nella fase dell’infanzia e dell’adolescenza, lo si sa, è facile farsi coinvolgere in sentimenti amichevoli che purtroppo non sempre ti offrono ciò di cui realmente avevi bisogno e sovente, purtroppo ci sono le prime delusioni ed in questi casi a maggior ragione è fondamentale che i ragazzi siano certi e coscienti che potranno rifugiarsi tra le braccia dei propri genitori coscienti che il loro amore non li tradirà mai, altresì, con amarezza constatiamo la competizione non sana che tante volte si insinua nelle relazioni quotidiane dei ragazzi e ciò fa sorgere ulteriori problemi e disagi, ed allora anche in questo caso è necessario mettersi all’opera per far comprendere che nel percorso che stanno affrontando devono metterci impegno per la loro realizzazione, per il loro sapere affinché siano consapevoli dei diritti e doveri cui sono titolari e destinatari e che loro, solo loro con la buona volontà possono raggiungere i traguardi che di volta in volta si presenteranno.

In tutti questi momenti di smarrimento, di sconforto, a volte anche di delusione rabbia, bisogna essere forti per loro e con loro, perché nessun genitore vorrebbe vedere soffrire o star male i propri figli, ma bisogna essere maturi e far loro capire che sono le esperienze della vita e che anche questi momenti li aiuteranno a crescere e maturare, tutto sempre

con la certezza della presenza al proprio fianco di Colui che non ci abbandona mai, ma ci cammina a fianco e ci porge la mano, si se fin da piccoli li si abitua li si accompagna in questa crescita cristiana si sentiranno meno soli perché sapranno che Gesù e lì a loro fianco sempre, ed imparando a dialogare con lui attraverso anche alle persone che Lui ha messo al loro fianco, si sentiranno più protetti. Siamo certi che trasmettere la fede, non solo, ma anche, nel rispetto dei precetti ma, soprattutto nel far comprendere l’infinito Amore che Dio nutre per noi possa essere certamente fondamentale. Lo sappiamo bene tutti infondo, che proibire determinate condotte senza darne un’adeguata motivazione non fa altro che suscitare nei bambini e nei ragazzi la reazione contraria, ovvero fare, in qualche modo, ciò che è stato loro vietato. Ma, certamente oltre la spiegazione delle motivazioni per cui determinati comportamenti, azioni sono inopportuni ciò che farà sempre la differenza sarà l’esempio.

L’esempio dei gesti, l’esempio delle parole, l’esempio nelle azioni che si compiono nella quotidianità sono per i ragazzi fondamentali, perché attraverso le conseguenze di tutti gli atti ed i gesti posti in essere comprenderanno le conseguenze delle azioni. Ed ecco che anche in questo caso non sempre i ragazzi accetteranno subito le conseguenze e bisogna essere molto bravi e soprattutto pazienti nel concedere loro il tempo per capire.


PER APPROFONDIRE: Ascolta il podcast su famiglia e Generazione Z a Reggio Calabria


Siamo certi che fondamentale sia trasmettere l’Amore, il rispetto per il prossimo e che a loro volta acquisiscano i valori più importanti e determinanti della vita. La speranza di veder crescere i propri figli in età, Sapienza e Grazia consapevoli che Lui è sempre con noi, ed è il Migliore Amico che si possa avere è la forza determinante per portare avanti il ruolo di genitore ai nostri giorni.

Marco e Olimpia Geria - Ufficio famiglia diocesano

La sfida di Pasquale e Katia: essere famiglia con un membro nello spettro autistico

Siamo sposati da 18 anni e la nostra unione è stata benedetta dal Signore con due figli, Antonino e Francesco, che ci ricordano ogni giorno quanto sia bello poter tenere fede alle promesse di sposi cristiani che ci siamo scambiati.

In occasione della festa della mamma, fermarsi a pensare al grande dono dell’essere madre, grande al punto tale che Dio stesso ha voluto scegliere per sé e per noi una Mamma che ci guarda con tenerezza e accoglienza, e raccontare il mio vissuto , è per me rendere grazie al Signore di quell’amore di cui si deve essere annunciatori sempre, anche quando, o meglio, soprattutto quando, agli occhi del mondo si presentano delle difficoltà.

Il nostro primogenito è nello spettro autistico, la mia maternità tanto attesa e desiderata è stata caratterizzata da visite mediche, diagnosi , ricerche di terapie adatte e dal prendersi cura totalmente e senza alcuna pausa, di un figlio fragile, cercando di garantirgli un ambiente sereno per il suo sviluppo, non solo in casa ma anche all’esterno, specie quando si incontrano ostacoli di vario genere in un mondo ostile e che non garantisce che siano soddisfatte le necessità di tutti.

Tanti sono stati i momenti di sconforto che mi hanno assalita, e mi accompagnano ancora oggi, e proprio in questi momenti mi rivolgo al Signore, che mi fa sentire il suo aiuto e la sua presenza. Grazie alla fede la vita non è notte disperata, non siamo mai soli ad affrontare tutto quello che il nostro percorso ci riserva, e quando ci siamo trovati a dover fare scelte importanti per la vita di nostro figlio, abbiamo ricevuto dall’alto segni tangibili dell’amore di Dio per noi, come l’arrivo del nostro secondogenito, un fratello premuroso e affettuoso.

Prendersi cura senza riserve, con gioia e con attenzione, è una parola chiave per la mia esperienza di maternità, che ritrovo anche nell’esempio di mia madre, che da quindici anni assiste mio padre, affetto da Alzheimer, con totale dedizione e senza la preoccupazione di annullarsi per l’altro, a dimostrazione che la vita è il dono più grande che riceviamo, che va custodito, e che conta non perdere la speranza quando le difficoltà sembrano schiacciarci, la sofferenza, la paura, la rabbia possono essere trasformate in crescita spirituale grazie all’amore e alla misericordia che Dio ci dona.


PER APPROFONDIRE: Il vescovo Morrone all’Equipe Notre Dame: «Famiglia spina dorsale della comunità»


Quando sentiamo il peso delle nostre fragilità e abbiamo la tentazione di lasciarci trascinare dagli eventi, dobbiamo sapere e credere che il Signore non ci lascia mai soli, ci affida al sostegno e all’amore di Maria nostra Madre e solo insieme a Lui possiamo affrontare i nostri problemi.

Pasquale e Katia Giuffrè - Consulta ufficio famiglia zona pastorale di Reggio Nord

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