Avvenire di Calabria

Un gemellaggio tra nonni 'adottivi' e bambini all'insegna della simpatia e dell'affetto

Gli anziani della casa di riposo don Orione ospiti a Gornelle

Una giornata di confronto e fraternità

Redazione Web

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Arrivati nella mattinata di venerdi 28 luglio, provenienti da Reggio Calabria sono stati accolti festosamente dai bambini che, in questo periodo soggiornano in colonia per trascorre le vacanze estive, organizzate per loro dal MLO (Movimento Laicale Orionino). La giornata è stata dedicata, appunto agli anziani e alle loro storie. Dopo il caloroso e festoso incontro, gli anziani e i bambini si sono trasferiti nel salone delle attività dove ad attenderli oltre gli educatori e animatori, c’era Tiziana Praticò, una delle responsabili del progetto. Da qui in poi è stato un susseguirsi di emozioni, i bambini hanno seguito con attenzione le storie di vita vissuta raccontate da alcuni nonnini, la guerra, la fame, la semplicità nel giocare e divertirsi, l’amore verso gli altri e il mondo che li circondava. Ricorda uno di loro, come è arrivato alla casa di riposo insieme alla sorella.

«Da pochi mesi eravamo rimasti orfani in un paesino dell’entroterra jonico Reggino e senza che nessuno che ci accudisse. Un po’ grandicelli, senza mestiere e con qualche problema di salute, abbiamo trascorso mesi di assoluta disperazione, poi il miracolo. Il parroco del nostro piccolo paese fece presente la nostra triste storia ad un padre Orionino, don Achille Morabito, il quale senza perdere tempo ci portò all’Opera Antoniana di Reggio dove fummo accolti con amore dal personale della casa di riposo. Sono trascorsi circa 15 anni ed ancora siamo ospiti della struttura ». Ancora tante storie hanno incuriosito i bambini, i quali con le loro domande hanno fatto luccicare gli occhi ai nonnini. Una bella esperienza per entrambi e soprattutto per gli educatori e responsabili del progetto che abbiamo voluto con forza questo incontro. Tiziana Praticò, tiene a precisare che, l’importanza di tramandare i propri ricordi ed ascoltare quelli degli altri è un rituale da sempre presente in tutte le civiltà. La narrazione rende possibile lo scambio comunicativo fondamentale per l’instaurarsi delle relazioni umane e della socialità. Ma la trasmissione della memoria di generazione in generazione è un’attività che nella società odierna si sta perdendo; spesso, infatti, non si ha più il tempo di ascoltare o non ci sono più le occasioni che consentono ad anziani e giovani di ritrovarsi e dialogare.

Ad accompagnare gli anziani, oltre alle due assistenti, anche il Responsabile della Casa di riposo “don Orione” Domenico Talladira, il quale ha rimarcato che, in un’epoca in cui c’è sempre meno tempo da dedicare all’ascolto,. L’anziano, raccontandosi, recupera il ruolo che solo in questo ultimo secolo ha perso, quello di essere fonte e veicolo di esperienza, conoscenza, saggezza. Restituire all’anziano una dimensione attiva, in netta contrapposizione da quella più diffusa oggi giorno in una larga parte della società, che vuole l’anziano come figura passiva e quasi inutile. Il permettere di raccontare la propria esperienza, di testimoniare il fatto di esserci stato, oltre donare all’anziano stesso il piacere del racconto, permette ai bambini e a noi di comprenderne l’importanza, restituendogli il ruolo di portatore di esperienze. Subito dopo tutti a tavola a condividere anche il pranzo e continuare a vivere insieme le stesse emozioni. Nel pomeriggio il rientro da parte dei nonnini alla casa di riposo, accompagnato con qualche lacrima e tanti abbracci. Un gemellaggio tra nonni 'adottivi' e bambini all'insegna della simpatia e dell'affetto. Anziani e bambini si incontrano per condividere le proprie esperienze di vita che, seppur diverse, hanno consentito un confronto aperto e sereno, grazie al clima familiare costruito.

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