Avvenire di Calabria

Gianni Crea è originario di Montebello Jonico in provincia di Reggio Calabria

Il clavigero del Vaticano è un reggino: «È sempre un’emozione aprire alle visite la Cappella Sistina»

Da oltre vent'anni apre e chiude i Musei Vaticani, la sua testimonianza

di Francesco Chindemi

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Gianni Crea è il custode delle chiavi dei Musei Vaticani, o meglio - come dicono in Vaticano - il “clavigero”. Il suo paese d'origine, domenica scorsa, 5 settembre, lo ha insignito del premio “Città di Montebello Jonico”. L’Istituto ricerca, formazione e cultura ha voluto l'iniziativa che ha visto coinvolti l'amministrazione comunale e tutte le altre dodici associazioni culturali del centro del basso ionio reggino.


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In occasione della consegna del premio, la cui cerimonia è stata ospitata nella chiesa protopapale dell’Isòdia di Montebello Jonico, abbiamo conosciuto meglio il Clavigero del Vaticano, ossia il custode delle circa tremila chiavi delle sale dei Musei Vaticani e della Cappella Sistina.

Il clavigero del Vaticano: «Aprire i Musei è qualcosa di emozionante»

L'intervista integrale sarà pubblicata sul prossimo di Avvenire di Calabria, in edicola e in vendita nelle parrocchie domenica 12 settembre. Gianni Crea, clavigero del Vaticano, ha la responsabilità delle preziose e storiche chiavi che danno accesso alle Stanze affrescate di Raffaello, fino agli affreschi della Cappella Sistina e al Giudizio Universale di Michelangelo passando al centro delle Gallerie delle Carte Geografiche. La chiave più antica risale al 1770 ed apre il nucleo originario e più antico dei Musei Vaticani.


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Abbiamo chiesto al Clavigero del Vaticano, quale sensazione prova a fine giornata, dopo aver mostrato a visitatori provenienti da tutto il mondo queste bellezze? «Grande soddisfazione» dice ancora il montebellese Gianni Crea. Soprattutto nel «vedere nel volto dei visitatori gioia per quanto ammirato, pur non essendo credenti. Nella Cappella Sistina, si inginocchiano quasi tutti. L'arte va oltre ogni differenza di credo e cultura». E spesso capita di incontrare anche qualche conterraneo, «sorpreso quando scopre che il Clavigero del Vaticano è anche lui calabrese».

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