Avvenire di Calabria

Presso il Seminario arcivescovile "Pio XI" il saluto al sacerdote che ha concluso da poco il suo mandato di direttore del servizio Irc della diocesi di Reggio Calabria - Bova

Il «grazie» degli insegnanti di religione a don Pietro Sergi

Al suo posto subentra il professore e diacono Paolo Benoci che guiderà l'Ufficio diocesano Educazione, Scuola e Università

di Daniela Furfaro

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Direttore, guida, collega e amico, quattro semplici parole per sintetizzare il servizio di don Pietro Sergi, direttore uscente del servizio Insegnanti di religione cattolica per l’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova.

Chiamato dall’arcivescovo monsignor Giuseppe Morosini a sostituire don Umberto Lauro sette anni or sono, don Pietro Sergi, sin dall’inizio del suo servizio ha voluto dare una nuova impronta all’Ufficio, coadiuvato da una commissione con la quale ha mantenuto sempre vivo il dialogo e il confronto.


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Nel corso del suo mandato, il responsabile del servizio Irc (Insegnamento religione cattolica) ha interagito con le diverse istituzioni scolastiche del territorio e con i docenti di religione, cercando di valutare attentamente ciascuna situazione nel rispetto di ognuno. Ha guidato e accompagnato gli insegnanti anche dal punto di vista spirituale, attraverso degli incontri realizzati nei periodi particolari dell’anno liturgico.

Nel corso della pandemia ha provato ad essere presente anche attraverso gli strumenti offerti dalla tecnologia, per cercare di mantenere vivi i legami interpersonali e superare il distanziamento imposto dalla presenza di un virus che ha stravolto le abitudini di tutti portando paura e preoccupazione.

Il saluto a don Sergi al Seminario Pio XI, la foto di gruppo con gli insegnanti di religione della diocesi

Nel corso dell’ultimo anno, nonostante i nuovi impegni cui è stato chiamato dall’arcivescovo monsignor Fortunato Morrone, don Pietro ha continuato a stare accanto agli insegnanti di religione reggino-bovesi, da lui stesso definiti e considerati «colleghi», continuando a camminare amichevolmente insieme a loro anche in occasione della prima fase del percorso sinodale, per la cui realizzazione si sono svolti numerosi incontri, sia in presenza che online, alcuni dei quali con la partecipazione di sua eccellenza, monsignor Morrone, il quale da subito ha manifestato particolare attenzione nei confronti dell’Irc e dei suoi protagonisti.

«Un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro». Così recita il libro del Siracide e per questo, il 7 luglio gli insegnanti di religione cattolica dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, convenuti numerosi presso l’aula magna del Seminario arcivescovile di Reggio Calabria, hanno voluto ringraziare e salutare fraternamente il direttore, collega e amico che li ha guidati negli ultimi anni. Il calore degli applausi spontanei non ha fatto che sottolineare la stima e l’affetto nei confronti di don Pietro Sergi che, giunto alla fine del suo mandato, ha lasciato il servizio Irc per potersi dedicare ai nuovi incarichi che gli sono stati affidati, essendo stato nominato vicario per la cultura, membro del Capitolo metropolitano e sottosegretario della Conferenza Episcopale Calabra.

Il saluto si è svolto alla presenza del direttore dell’Istituto superiore di Scienze religiose, professoressa Annarita Ferrato, particolarmente attenta alla preparazione dei nuovi docenti di religione e molto sensibile alla formazione di quelli in servizio, e del nuovo direttore del servizio Irc, il diacono professor Paolo Benoci chiamato anche a guidare l'Ufficio diocesano Educazione, Scuola e Università.


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Così, mentre il cammino condiviso con don Pietro rimane il tesoro prezioso che ciascun insegnante potrà custodire nel proprio cuore, i migliori auguri per il nuovo percorso intrapreso a servizio della Chiesa vanno sia a lui che al professor Benoci, al quale è dovuto anche il ringraziamento, sin dall’inizio del suo mandato, per aver messo la sua competenza e la sua gentilezza a servizio dell’Irc e degli insegnanti di religione, con i quali ha affermato di voler proseguire il cammino iniziato dal suo predecessore.

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