
La Scuola di Alta formazione di Arte e Teologia diventa telematica
Il prossimo 20 maggio si terrà l’Open Day dell’unico corso che conferisce il Diploma di Arte e Teologia. La formazione dura 9 mesi.
Il Musaba a un anno dalla morte di Nik Spatari. Era il 25 agosto 2020, quando il pittore innamorato della Locride ci ha lasciati. Il suo percorso artistico però cammina lungo i sentieri del parco-museo di Mammola. Una perla reggina tutta da visitare.
A Spatari e alla compagna Hiske Maas si deve la straordinaria creazione del MuSaBa - Parco Museo Santa Barbara che al suo interno conserva tra le numerose opere, "Il sogno di Giacobbe", un grande e spettacolare affresco tridimensionale.
Spatari, artista di fama internazionale, "rinascimentale d'avanguardia" come lui stesso amava definirsi, negli anni '50-'60, seguendo la passione per l'archiettura, si trasferì a Parigi. Lì si avviò allo studio di Le Corbusier, conobbe anche Jean Cocteau e incontrò Picasso e Max Ernst. Dopo questa esperienza decise di ritornare nella Vallata del Torbido, nella sua Mammola. Fu allora che iniziò a lavorare all'ambizioso progetto del Parco, animato dalle sue visioni, dai colori prorompenti e dall'amore infinito per l'arte.
Musaba sta per Museo Santa Barbara. Infatti, il parco museo sorge sul promontorio Santa Barbara, un luogo carico di storia dove si stima che già nel IV secolo vi fosse un complesso monastico certosino.
Il lavoro di recupero dell'area è durato cinquant’anni. Oggi risulta dotata di una foresteria, di un parco di 7 ettari in cui trovano spazio le opere realizzate da Nik e Hiske. Inoltre l’ex stazione ferroviaria Santa Barbara si è trasformata in un laboratorio di sperimentazioni artistiche. Infine, nella chiesa di Santa Barbara è possibile ammirare Il sogno di Giacobbe e, ancora, l’ultima grande opera di Nik e Hiske: la Rosa dei Venti, ultimata nel 2013.
Il rudere della chiesa di Santa Barbara è stato totalmente restaurato in funzione dell’opera Il sogno di Giacobbe, che oggi riveste completamente quelle che erano l’abside e la volta della chiesa. Questo immenso lavoro, realizzato tra il 1990 e il 1994, riassume la luminescente poetica dell’artista, che per la sua realizzazione si lascia profondamente ispirare dalla narrazione biblica, in particolare dal personaggio di Giacobbe.
L’effetto tridimensionale è dovuto alla tecnica usata da Nik: ritagliare le figure su sottili pannelli di legno per poi dipingerli e applicarli come silhouette sospese in aria. Un sogno lungo 14 metri diluito su colori vivaci ancorati al soffitto.
Il prossimo 20 maggio si terrà l’Open Day dell’unico corso che conferisce il Diploma di Arte e Teologia. La formazione dura 9 mesi.
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