Parco Ecolandia, a fuoco la sede degli uffici della direzione
L’episodio nella giornata di ieri. Intervenuti vigili del fuoco e forze dell’ordine. Sono in corso le indagini per accertare la dinamica dell’accaduto.
«Ciao ragazzi, io sono Fortunato». La mascherina non riesce a trattenere il sorriso: monsignor Morrone, durante il giorno del suo ingresso solenne nell’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova, ha voluto incontrare i ragazzi della Polisportiva “Fortunato Quattrone” di Arghillà.
Appena scesa dalla macchina, il nuovo pastore della Chiesa reggina ha subito smorzato la tensione, mettendo da parte la formalità, e decidendo immediatamente da che parte stare: quella dei ragazzi. Accanto ai piccoli atleti di Arghillà c’era il presidente del Csi Reggio Calabria, Paolo Cicciù, e alcuni volontari, Francesco Caridi e Piero Suraci, dell’ente di promozione sportiva, che da diversi anni vive l’esperienza del servizio su un territorio difficile come Arghillà.
Il vescovo Morrone ha voluto conoscere personalmente tutti i ragazzi della Polisportiva, soffermandosi con ciascuno di loro, per un rapido saluto e capire – da vicino – la loro situazione personale e familiare. Un’attenzione che ha particolarmente colpito i giovani di Arghillà che hanno voluto donare la fascia di capitano all’alto prelato che ha accettato immediatamente questa “investitura” indossandola al braccio.
«Va bene sognare di diventare campioni in campo, ma tornate a scuola: lo studio vi renderà liberi di scegliere!»
monsignor Fortunato morrone ai ragazzi dell'oratori di Arghillà
«Capisco che vogliate diventare dei campioni sul campo – ha detto Morrone ai ragazzi – è giusto che abbiate questo sogno, però vi voglio fare una raccomandazione: provate a essere dei campioni anche sui banchi di scuola. Non mollate lo studio, questo deve camminare di pari passo col divertimento che è il sale delle vostra età». Parole chiarissime, quelle del presule crotonese, che ha dimostrato di conoscere la fragile realtà educativa di Arghillà dove il drop out scolastico, in seguito alla didattica a distanza, ha raggiunto una soglia altissima, pari al 70% tra gli adolescenti. Monsignor Fortunato Morrone, accompagnato dal parroco di Arghillà, don Nino Iannò, ha aggiunto: «Per voi ci sarò sempre, sono orgoglioso di essere il vostro capitano. Giochiamo insieme, però, la partita della scuola. La cultura vi aiuterà a essere davvero liberi».
Grande emozione è stata espressa dal Csi reggino, nella persona di Paolo Cicciù: «Quando abbiamo appreso la volontà dell’arcivescovo Morrone di incontrare, già dalle prime ore del suo ministero episcopale a Reggio, i nostri ragazzi di Arghillà devo ammettere che ci ha spiazzato. Vederlo tra loro, pretendere di essere coinvolto nella loro vita, ci fa ben sperare. Siamo certi che i nostri giovanotti non dimenticheranno mai l’incontro col vescovo».
L’episodio nella giornata di ieri. Intervenuti vigili del fuoco e forze dell’ordine. Sono in corso le indagini per accertare la dinamica dell’accaduto.
Dall’impegno condiviso da politica a istituzioni, alle richieste dei cittadini, fino al ruolo del comitati di quartiere: ecco come a Reggio Calabria si parla di rigenerazione urbana partecipata.
Manca ormai poco alla giornata di festa di domani che unirà la famiglia del Seminario Pio XI all’intera comunità diocesana.