Modena, al via la Novena: la comunità si stringe attorno a Maria
Anche quest’anno ricco il calendario delle celebrazioni religiose e dei momenti ricreativi. Il primo maggio celebrazione con l’arcivescovo Morrone che amministrerà le Cresime.
Nei giorni scorsi, in prossimità del Natale, il vescovo Luigi Renzo ha solennemente riaperto l’Eremo di Soreto di Dinami (VV), affidandolo, d’accordo col parroco D. Rocco Suppa, al P. Pino Muller, sacerdote dei PP. Giuseppini del Murialdo, originario di Acquaro (VV). Nel corso della sacra cerimonia il sacerdote ha ricevuto il nuovo scapolare tutto in bianco, sul modello dell’abito dei Padri Minimi, ed ha contestualmente rinnovato nelle mani del vescovo i voti religiosi della professione temporanea nella nuova esperienza eremitica.
L’eremo di S. Francesco, sorto nel 1996 ad iniziativa di Francesco Tonso col generoso contributo dei fedeli di tutto il circondario. Previa l’autorizzazione dell’allora vescovo di Mileto Mons. Tarcisio Cortese e del Priore della Certosa di Serra S. Bruno, l’Eremo è stato concesso al certosino P. Elia Catellani perché vi conducesse vita eremitica. La sua presenza è perdurata fino a pochi anni fa, quando il religioso ha dovuto lasciare la residenza per motivi di età e di salute.
Rimasto pressocchè deserto ed inutilizzato, oggi l’Eremo è stato fatto nuovamente rinascere ed è stato affidato alla cura ed alla custodia di P. Pino Muller, che, volendosi dedicare alla vita eremitica ed al servizio di accoglienza, di ascolto e di direzione dei pellegrini, ha lasciato, provvisto di tutte le autorizzazioni canoniche, l’esperienza di parroco a Cava dei Tirreni (Sa), dove ha operato fino a pochi mesi fa.
Nella nuova sistemazione l’Eremo è stato intitolato ai Santi Francesco di Paola e di Assisi, dei quali si vuole ripercorrere la spiritualità a servizio della Chiesa e della fraternità universale.
Nel pensiero augurale di affidamento il vescovo Renzo ha voluto sottolineare l’importanza della preghiera contemplativa e del silenzio interiore come momento forte, soprattutto nel mondo di oggi, per esperimentare profondamente il senso del divino e lo spirito della fraternità. Ha poi richiamato l’attenzione sulla peculiarità del luogo su cui insiste l’Eremo, posto nelle vicinanze dell’antico convento di S. Francesco di Paola, alla cui devozione è particolarmente legata la gente di Calabria.
Il convento “S. Francesco di Paola” di Soreto, ha ricordato il vescovo, è il convento dei PP. Minimi più antico sorto nella diocesi di Mileto ai primi del sec. XVI. Fondato come Agostiniano nella seconda metà del secolo precedente, venne poi concesso ai Padri Minimi dal conte di Arena Gianfrancesco Concublet, lo stesso che nel 1516 chiese al papa Leone X di poter testimoniare nel processo di canonizzazione di S. Francesco di Paola. Andato distrutto tra Sei-Settecento, oggi del grandioso impianto architettonico conventuale restano solo gli imponenti ruderi, di recente recuperati e riportati alla luce lungo il fiume Marepotamo.
L’Eremo, da oggi nuovamente rilanciato, vuole essere un segnale ed un augurio perché possa seguire non solo un rifiorire della devozione al Santo Paolano, ma anche una ripresa più diffusa e sentita della spiritualità cristiana.
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