Avvenire di Calabria

Due operai erano saliti per protesta sulla copertura dell'edificio che ospita la sede del Consorzio di bonifica di Trebisacce

Il vescovo Savino “sale” sul tetto occupato dagli operai da mesi senza stipendio

Il presule di Cassano e vicepresidente della Cei li ha raggiunti con un'autoscala messa a disposizione dai vigili del fuoco

di Redazione Web

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Senza stipendio da mesi sono saliti, per protesta, sul tetto dell'edificio che ospita la sede del Consorzio di bonifica a Trebisacce: li ha raggiunti il vescovo di Cassano Jonio, monsignor Francesco Savino. Il vicepresidente della Cei ha manifestato loro vicinanza e li ha convinti a scendere.

Sono scesi dal tetto, grazie all'intervento del vescovo della diocesi di Cassano, monsignor Francesco Savino, i due lavoratori del Consorzio di bonifica di Trebisacce da tempo in lotta per rivendicare il pagamento di sette mensilità arretrate, erano saliti sulla copertura dell'edificio che ospita la sede consortile.


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Il presule di Cassano Jonio e vicepresidente della Cei, appena appresa la notizia che i due operai erano sul tetto, si è recato sul posto e grazie all'autoscala dei Vigili del fuoco presenti sul posto ha raggiunto i due lavoratori assicurando loro tutta la propria vicinanza nella vertenza. Li ha così convinti a scendere.


PER APPROFONDIRE: Scuola, il messaggio del vescovo Savino


«La situazione si fa sempre più difficile. Si sta consumando - ha dichiarato mons. Savino - un vero e proprio tradimento, una grossa ingiustizia nei confronti di questi lavoratori. E' ora di intervenire e che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Da un momento all'altro la situazione può degenerare e può accadere qualcosa di imprevisto. Quando non viene riconosciuto un diritto acquisito dai lavoratori la democrazia è in crisi, anzi inesistente. Urge recuperare un rapporto equilibrato tra i diritti e i doveri».

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