
Formazione: Lumsa – Ospedale Bambino Gesù, un Master di primo livello in Bioetica dell’area materno infantile
Sono aperte le iscrizioni alla VI edizione del Master di primo livello in Bioetica dell’area
Come già con Charlie Gard e Alfie Evans, l'ospedale pediatrico del Papa apre le braccia alla bambina inglese di 8 mesi che i medici e i giudici vorrebbero far morire contro il parere dei genitori.
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Saranno i giudici, una volta ancora, a decidere in Inghilterra sulla vita e la morte di un bambino giudicato inguaribile e sul quale si ritiene che ogni ulteriore trattamento si configuri come forma di accanimento. La sentenza che potrebbe essere definitiva è attesa per le 15 italiane di martedì 31 ottobre, quando la Corte prenderà in esame la disponibilità dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ad accogliere Indi Gregory, la piccola inglese di 8 mesi affetta da una malattia mitocondriale ricoverata al Queen’s Medical Centre dell’Università di Nottingham. I giudici hanno autorizzato i medici a sospendere i supporti vitali della piccola dandogli ragione contro i tentativi dei genitori Claire e Dean di salvare la vita alla loro figlia.
Come già accaduto in alcuni casi precedenti, sempre conclusi con la morte prematura dei bambini coinvolti, da Charlie Gard ad Alfie Evans, anche in questo caso la vita di un bambino è al centro di una caso giudiziario: i medici vogliono sospendere le cure di base ritenendo inutile ogni ulteriore percorso terapeutico, mentre i genitori si oppongono facendo ricorsi su ricorsi ma vedendosi respinto ogni appello da corti che danno sempre ragione alle espressioni del Servizio sanitario britannico ritenendo contro i tentativi di trovare soluzioni meno disumane della morte per fame, sete o asfissia di bambini la cui malattia spesso non è neppure diagnosticata con precisione.
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L’Ospedale di Nottingham ha ricevuto il via libera a far morire Indi a partire da lunedì 30, ma i genitori della bambina hanno messo in atto l’estremo tentativo di trovare un ospedale fuori dai confini inglesi per curare la piccola o almeno lasciare che a portarla via sia la sua malattia e non gli esiti tragici di una sentenza. A Roma l’ospedale del Papa ha aperto le braccia, come già in passato. Qualcuno finalmente accoglierà la sua disponibilità?
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Tags: Bambin GesùBioetica