Avvenire di Calabria

La questione al centro del messaggio di Papa Francesco per la 57ª Giornata mondiale della pace

Intelligenza artificiale e pace, così la tecnologia salverà il mondo

Per il Santo Padre la posta in gioco è veramente molto alta: «L'IA siano utilizzate in modo responsabile»

di Paolo Bustaffa

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Anche quest’estate la cronaca interna e internazionale ha lasciato ben intravvedere che la sfida dell’Intelligenza Artificiale (AI) non è affatto distante dalla quotidianità, una questione ripresa anche da papa Francesco nel messaggio per la prossima Giornata mondiale della Pace.


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“Intelligenze artificiali e Pace” è il titolo del messaggio di papa Francesco per la 57ª Giornata mondiale della pace, che si celebrerà il 1° gennaio 2024. Lo ha annunciato lo scorso 7 agosto il Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale e, come in passato, verrà reso noto l’8dicembre.

Il contributo dell'Intelligenza artificiale per la pace nel mondo

«I notevoli progressi compiuti nel campo delle intelligenze artificiali – si sottolinea nel comunicato del Dicastero – hanno un impatto sempre più profondo sull’attività umana, sulla vita personale e sociale, sulla politica e l’economia. Papa Francesco sollecita un dialogo aperto sul significato di queste nuove tecnologie, dotate di potenzialità dirompenti e di effetti ambivalenti».

Anche quest’estate la cronaca interna e internazionale ha lasciato ben intravvedere che la sfida dell’Intelligenza Artificiale (AI) non è affatto distante dalla quotidianità e quanto è avvenuto e sta avvenendo ravviva la raccomandazione a prendere a cuore la posta in gioco assumendo la responsabilità di conoscere e approfondire contenuti, rischi e opportunità che vengono dai risultati e dallo sviluppo della ricerca tecnologica e scientifica.

Molti interrogativi si sono aperti in particolare sul piano etico considerando le possibilità di avere una macchina fuori controllo o sotto il controllo del male, una macchina che potrebbe mettere a grave rischio il futuro dell’uomo e del pianeta.

Per un uso responsabile al servizio dell'umanità

«L’urgenza di orientare la concezione e l’utilizzo delle intelligenze artificiali in modo responsabile, perché siano al servizio dell’umanità e della protezione della nostra casa comune – afferma il Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo sostenibile- esige di estendere la riflessione etica all’ambito dell’educazione e del diritto. La tutela della dignità della persona e la cura per una fraternità effettivamente aperta all’intera famiglia umana sono condizioni imprescindibili perché lo sviluppo tecnologico possa contribuire alla promozione della giustizia e della pace nel mondo».


PER APPROFONDIRE: L’Intelligenza artificiale in aula, il “Volta” di Reggio Calabria tra i primi licei in Italia


In questa prospettiva nel febbraio 2020 si era costituito un gruppo di lavoro che nel gennaio di quest’anno ha reso noto un documento a firma di cattolici, ebrei e musulmani definito “Rome Call for AI Ethics” per cercare di favorire un approccio etico all’Intelligenza Artificiale anche coinvolgendo specifiche istituzioni nazionali e internazionali.

«Le adesioni alla Rome Call – ha spiegato la Pontificia Accademia per la Vita che coordina il percorso – sono cresciute nel tempo, sono un passo significativo per promuovere un’antropologia digitale, con tre coordinate fondamentali: l’etica, l’educazione e il diritto».

Tutti questi percorsi – compresa la legge sull’AI approvata dal Parlamento Ue e che entro fine anno dovrebbe ricevere via libera dalle altre istituzioni comunitarie – sono da conoscere e seguire perché la posta in gioco è veramente molto alta: lo conferma anche l’annuncio del tema del messaggio per la Giornata mondiale della pace 2024.

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