
Al Museo diocesano gli appuntamenti di catechismo
Percorsi d’arte pensati per consentire alle parrocchie di educare i ragazzi alla Fede e prepararli ai sacramenti
Scegliere «questo o quello». È questo il concetto riduzionista di libertà che si è andato progressivamente affermando nella cultura dominante nel corso dell’ultimo secolo. «Questo o quello» – da leggersi come bene e male – spesso privato della profonda differenza che esiste tra tali «opzioni fondamentali». Un concetto che riduce, e quasi azzera la facoltà dell’uomo di essere realmente libero. Un’idea che stride con la concezione – «paradossale» e provocatoria come tutte le verità di fede – espressa nel catechismo della Chiesa cattolica. Una libertà, quella del cristiano, che non è quella di scegliere tra bene e male né è coartata dal legalismo che costringe l’uomo tra i cavilli delle norme religiose ma è libera risposta d’amore a un Dio che si propone come «fratello» e «amico». «Dio – recita il capitolo del catechismo dedicato al tema della libertà – ha creato l’uomo ragionevole conferendogli la dignità di una persona dotata dell’iniziativa e della padronanza dei suoi atti. “Dio volle, infatti, lasciare l’uomo “in balia del suo proprio volere” (Sir 15,14) perché così esso cerchi spontaneamente il suo Creatore e giunga liberamente, con l’adesione a lui, alla piena e beata perfezione. L’uomo è dotato di ragione, e in questo è simile a Dio, creato libero nel suo arbitrio e potere». Ma con la libertà viene la responsabilità di scelte che incidono sulla realtà: «Grazie al libero arbitrio – si legge nel catechismo – ciascuno dispone di sé. La libertà è nell’uomo una forza di crescita e di maturazione nella verità e nella bontà. La libertà raggiunge la sua perfezione quando è ordinata a Dio, nostra beatitudine. Finché non si è definitivamente fissata nel suo bene ultimo che è Dio, la libertà implica la possibilità di scegliere tra il bene e il male, e conseguentemente quella di avanzare nel cammino di perfezione oppure di venire meno e di peccare». Pertanto S «quanto più si fa il bene, tanto più si diventa liberi. Non c’è vera libertà se non al servizio del bene e della giustizia. La scelta della disobbedienza e del male è un abuso della libertà e conduce alla schiavitù del peccato. Quella cristiana, infatti, è la religione della libertà, dove questa parola è intesa nel proprio senso più alto: «La libertà – si legge nel testo catechetico – si esercita nei rapporti tra gli esseri umani. Ogni persona umana, creata ad immagine di Dio, ha il diritto naturale di essere riconosciuta come un essere libero e responsabile. Tutti hanno verso ciascuno il dovere di questo rispetto. Il diritto all’esercizio della libertà è un’esigenza inseparabile dalla dignità della persona umana, particolarmente in campo morale e religioso. Tale diritto deve essere civilmente riconosciuto e tutelato nei limiti del bene comune e dell’ordine pubblico». Tuttavia, non bisogna mai scordare che «la libertà dell’uomo è finita e fallibile. Di fatto, l’uomo ha sbagliato. Liberamente ha peccato. Rifiutando il disegno d’amore di Dio, si è ingannato da sé; è divenuto schiavo del peccato. Questa prima alienazione ne ha generate molte altre. La storia dell’umanità, a partire dalle origini, sta a testimoniare le sventure e le oppressioni nate dal cuore dell’uomo, in conseguenza di un cattivo uso della libertà». «L’esercizio della libertà – conclude il catechismo – non implica il diritto di dire e di fare qualsiasi cosa. È falso pretendere che l’uomo, soggetto della libertà, sia un “individuo sufficiente a sè stesso ed avente come fine il soddisfacimento del proprio interesse nel godimento dei beni terrestri”. Peraltro, le condizioni d’ordine economico e sociale, politico e culturale richieste per un retto esercizio della libertà troppo spesso sono misconosciute e violate. Allontanandosi dalla legge morale, l’uomo attenta alla propria libertà, si fa schiavo di sè stesso, spezza la fraternità coi suoi simili e si ribella contro la volontà divina».
Percorsi d’arte pensati per consentire alle parrocchie di educare i ragazzi alla Fede e prepararli ai sacramenti
Dalla «Laudato si’», all’educazione alla cura del pianeta, il presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio propone una svolta educativa che abbia, come presupposto, le tematiche ambientali. «Affrontare le tematiche ambientali, aiuta ad avvicinarsi al Creatore e rispettare il Creato e il prossimo».
Il Museo diocesano di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Ufficio catechistico diocesano, propone un’iniziativa rivolta ai ragazzi in cammino verso la Prima Comunione e la Cresima.
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